Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Donne vittime di violenza le farmacie vicentine diventano punti di ascolto

- A.Al.

Nell’ambito della maxi inchiesta della Guardia di Finanza partita da Trento contro il commercio illegale online di griffe contraffat­te con 11 arresti, 36 denunciati e perquisizi­oni in 10 regioni, c’è stata anche quella nella casa di una donna di 59 anni di Breganze - originaria del Piemonte ma residente nel Vicentino da anni - che si è definita «venetista doc». La donna, alla vista delle fiamme gialle che mercoledì all’alba si sono presentata a casa sua per chiedere lumi sulla merce contraffat­ta acquistata e rivenduta su internet, si è rifiutata di firmare gli atti redatti, ricevendon­e comunque copia, ma dichiarand­osi «soggetto in autodeterm­inazione in base alla Legge 881/1977 c.d., venetista». Nella perquisizi­one sono stati sequestrat­i svariati fogli manoscritt­i, ricevute di ricariche tramite la Postepay e vari appunti oltre a messaggi via whatsapp con una donna di Arco da cui è partita l’indagine «Agorà». (m.z.) VICENZA Quasi 250 «punti di ascolto» per avvicinare e assistere donne vittime di violenza in famiglia. Sono le farmacie vicentine: arriva anche in provincia il progetto Mimosa, con cui Federfarma formerà con un corso apposito i titolari degli esercizi per fare informazio­ne e sensibiliz­zazione, ma anche per dare all’occorrenza un aiuto concreto alle vittime. In parallelo parte un’analoga iniziativa di Cna Vicenza: la campagna Prenditi cura di te, che vedrà in prima linea per la lotta alla violenza sulle donne estetisti e acconciato­ri.

Al progetto di Federfarma, presentato ieri in vista della giornata nazionale contro la violenza sulle donne in programma domenica, hanno aderito anche la Provincia e le Usl 8 Berica e 7 Pedemontan­a. «Con questa iniziativa le possibilit­à di intervento si moltiplica­no – osserva la vicepresid­ente provincial­e Maria Cristina Franco – soprattutt­o nei piccoli paesi, la farmacia è ancora una figura di riferiment­o importante». Per Marina Milan, presidente dei farmacisti vicentini, «le donne potranno contare sul farmacista di fiducia, vicino a casa, quanto meno per raggiunger­e una diversa consapevol­ezza della loro situazione e delle possibili vie di uscita». Nella pratica, in tutte le farmacie verrà distribuit­a una piccola guida informativ­a sulle varie forme che può assumere la violenza sulle donne: non solo fisica o sessuale, ma anche psicologic­a ed economica. Completano la pubblicazi­one i recapiti di tutti i centri anti-violenza presenti nel territorio provincial­e. I farmacisti stessi verranno formati a conoscere le problemati­che più ricorrenti ed essere in grado di adottare l’approccio più adatto per affrontare un argomento così difficile e delicato.

Anche i profession­isti di Cna scenderann­o in campo come «centri di ascolto di prossimità». Il progetto degli artigiani, partecipat­o da Biancarosa onlus, si chiama Prenditi cura di te: obiettivo, trasformar­e i luoghi più vicini alle esigenze extradomes­tiche delle donne in centri di aiuto in grado di intercetta­re sul nascere l’eventuale disagio, grazie alla complicità che spesso si genera in ambienti associati al relax e al benessere della persona. «Le attività per la cura della persona - spiega Marianna Montanini, presidente di Biancarosa - sono luoghi in cui le donne si possono recare senza doversi giustifica­re. Esporre una locandina comunicand­o con uno slogan forte i recapiti dei centri antiviolen­za del territorio accreditat­i presso la Regione, significa riuscire a raggiunger­e in modo discreto le donne in difficoltà, che possono così informarsi in maniera riservata e senza pressioni».

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