Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Via Tabacco, c’è il murales Ora il Comune programma un itinerario della street art
BASSANO Il grande murales del sottopasso ferroviario di via Tabacco è completo, ma le polemiche continuano. A diversi bassanesi non piace il lavoro di Ericailcane, streetartist tra i più noti in Italia e in Europa, invitato in città nell’ambito del progetto «Rame» finalizzato a recuperare con immagini e colori i siti degradati del centro e delle periferie. C’è chi lo trova inquietante, chi di parte politica, chi eccessivo nelle forme e nei colori. Giovani Cunico, assessore alla Cultura, difende l’imponente opera intitolata «...Ma l’amor mio non muore», ispirata al libro «Ma l’amor mio non muore. Origini documenti strategie della cultura alternativa e dell’underground in Italia», che raccoglie articoli e testi espressione delle idee, progetti e propositi della generazione del ’68. «È un genere di arte urbana nato proprio per pungolare, provocare, per lanciare messaggi forti - spiega Cunico rispondendo alle critiche - In questo caso, l’immagine realizzata propone una serie di animali che si organizzano per contestare. Una figura allegorica relativa a quanto accaduto 50 anni fa, con un riferimento letterario alla Fattoria degli animali di George Orwell». L’assessore sottolinea che vi sono stati pure molti apprezzamenti: «L’artista ha riferito che durante la lavorazione numerose persone si sono fermate per complimentarsi o per ringraziare di aver valorizzato un passaggio molto frequentato, prima degradato in quanto bersagliato da scritte vandaliche e offensive».
Presto altri murales compariranno in città con l’intervento di artisti differenti (un progetto da 14 mila euro). L’obiettivo è di costruire un itinerario urbano di street art