Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rigoldi, la boxe nelle scuole «Disciplina e autocontrollo»
Il neocampione europeo dei Supergallo si racconta tra i giovanissimi «Allo sport devo tutto: sono un uomo migliore e... accetto le sconfitte»
VICENZA Premessa fondamentale: la boxe è sport olimpico, riconosciuto dal Cio ormai da più di un secolo. E non c’è da sorprendersi, in definitiva, che un pugile come Luca Rigoldi, vicentino doc nato a Thiene 25 anni fa e campione europeo dei Supergallo dallo scorso 17 novembre, in queste ultime settimane sia impegnato in un tour nelle scuole per comunicare i valori più sani dello sport.
L’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan ha diffuso un comunicato in
«Certo. E ringrazio l’assessore, anche se nel comunicato c’è scritto che faccio kickboxing... mentre sono un pugile e basta».
Come sta procedendo la sua attività nelle scuole?
«È un progetto che mi piace tantissimo, soprattutto quando è rivolto ai più piccoli. E trovo una risposta entusiasmante da parte dei bambini, ma anche gli insegnanti, a parte qualche comprensibile diffidenza, mi sostengono».
Qualcuno si è tirato indietro considerandolo uno sport troppo violento?
«Sì, qualche obiezione in tal senso l’ho ricevuta. Qualcuno che mi ha detto no. Ma ci sta, non tutti possono pensarla allo stesso modo».
Qual è l’aspetto che più le piace di questa sua attività?
«Insegnare i dettami dell’autodifesa, insegnare a controllare le proprie reazioni. E quando mi rivolgo ai più piccoli sono veramente felice, perché hanno tanta voglia di imparare. Gli studenti delle scuole superiori, invece, spesso sono più esuberanti e sono difficilmente controllabili in alcune circostanze».
Che risposta ha avuto dalle studentesse e dalle bambine?
«Colgo un crescente interesse, anche a partire dall’età prepuberale. La componente dell’autodifesa, in questo caso, è preponderante, ma le ragazze che si avvicinano a questo sport lo fanno anche perché allenarsi richiede sacrificio e grande spirito di preparazione sotto tutti i punti di vista. E si riesce a crearsi un’immagine da atleta coltivando anche la cura del corpo. E alle ragazze questo piace sempre».
Il messaggio che vorrebbe far passare, in particolare, su cosa si concentra?
«Cerco di far capire ai bambini e ai ragazzi che ci vuole tanto impegno e sacrificio e che per raggiungere risultati in campo sportivo bisogna impegnarsi a fondo. E sottolineo sempre che non bisogna mai neppure pensare di abbandonare il percorso scolastico. Anzi, dico sempre ai miei ragazzi e alle mie ragazze che io mi sono diplomato e allo stesso tempo sono riuscito a diventare campione europeo della categoria Supergallo».
A proposito. A quando la prima difesa del titolo?
«Ci stiamo ragionando sopra. Presto metterò in palio da cintura che ho conquistato recentemente».
Ci parla di com’è diventato campione?
«Il 17 Novembre all’Espace 3000 a Hyères (Francia) ho conquistato la cintura vacante EBU dei Pesi Supergallo battendo lo sfidante francese Jeremy Parodi. È stata una soddisfazione immensa».
Cosa le ha dato la boxe fino a questo momento della carriera?
«Alla boxe devo tutto. È una ragione di vita. Mi ha aiutato a diventare uomo e ad essere una persona migliore. Ad accettare le sconfitte, a capire il valore dei sacrifici che si fanno ogni giorno. L’aspetto sportivo è importante, certo, ma prima di tutto mi ha dato tantissimo dal punto di vista umano. E questa è una cosa che non dimenticherò mai».
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Gli incontri per parlare di pugni? Qualcuno ha obiettato, parlando di una disciplina violenta e si è tirato indietro
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Il trionfo di Parigi è stata una gioia immensa che ha coronato tanti sforzi Stiamo pensando già alla difesa del titolo