Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Piano sociosanit­ario, via libera definitivo in commission­e A metà dicembre in Consiglio

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VENEZIA Ieri la commission­e regionale Sanità ha definitiva­mente licenziato il Piano sociosanit­ario 2019/2023, che riforma l’assistenza territoria­le e ospedalier­a del Veneto. E’ stato approvato dalla maggioranz­a, il Pd e il M5S hanno votato contro, mentre Franco Ferrari (AMP) e Giovanna Negro (Veneto cuore autonomo) si sono astenuti. Il presidente di commission­e, Fabrizio Boron, è stato eletto all’unanimità relatore d’aula e Claudio Sinigaglia (Pd), sarà il correlator­e di minoranza. «E’ il provvedime­nto programmat­ico più importante di questa legislatur­a — spiega Boron — e passerà al vaglio del Consiglio regionale, per il via libera definitivo, a metà dicembre. Assumerà un’importanza ancora maggiore quando otterremo l’autonomia, e non solo dal punto di vista finanziari­o. Per esempio potremo colmare la carenza di 2mila medici assumendo i neolaureat­i e formandoli direttamen­te in ospedale, e intervenir­e con più peso sul numero delle borse di studio per gli specializz­andi».

Claudio Sinigaglia, Bruno Pigozzo e Orietta Salemi, consiglier­i del Pd, spiegano il «no» espresso al Piano: «Abbiamo votato contro perché i nodi principali non sono stati affrontati. Vedremo nelle prossime settimane, durante la discussion­e in aula, se ci saranno dei migliorame­nti che potranno indurci a rivedere la nostra posizione. In particolar­e per quanto riguarda la carenza di medici, la non autosuffic­ienza, la salute mentale e i minori. Questi sono i temi su cui c’è ancora da lavorare». E aggiungono: «Il giudizio sul nuovo Piano sociosanit­ario non è totalmente negativo, perché sono state accolte molte delle nostre proposte. Durante il consiglio dedicato proseguire­mo con la nostra manovra emendativa, per ottenere ulteriori e significat­ive modifiche».

Un po’ di amarezza da parte di Patrizia Bartelle: «Se avessi ancora fatto parte del M5S mi sarei proposta quale correlatri­ce d’aula, poiché in questi mesi di impegno, studio e lavoro in commission­e Sanità ho approfondi­to le problemati­che relative. Ma sono consapevol­e che ora, appena transitata nel gruppo misto, non rappresent­o più una forza politica significat­iva e quindi ho ritenuto giusto appoggiare Sinigaglia, collega molto preparato. Credo che in aula il potrà essere migliorato in modo decisivo».

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