Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Girava solo e confuso per Vicenza. In Francia lo cercavano da maggio

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VICENZA É dovuto arrivare a Vicenza perché qualcuno si accorgesse di lui. Migliaia di chilometri a piedi, forse su qualche mezzo, forse in giro per mezza Europa. Di certo partito dalla Francia e diretto, alla fine, nella città del Palladio, dove per tre giorni la polizia locale lo ha ritrovato a vagare per le vie del centro fino a quando è riuscita a risalire alla sua identità. E così pure alla sua storia, a lieto fine, che è quella di Christophe (nome di fantasia), 31enne francese con problemi psichiatri­ci e scappato di casa, oltralpe, nel maggio scorso. Per sette mesi di Christophe si sono perse le tracce, fino a quando, giovedì scorso, i vigili fermano un giovane in stato confusiona­le appena fuori le mura: è vestito poco, nonostante il freddo, ed è senza documenti, anche se comunica le generalità agli agenti. Ma le verifiche sulle denunce di scomparsa, via questura, non portano a nulla. Così Christophe viene accompagna­to in una struttura di accoglienz­a ma l’indomani è di nuovo in strada: trovato dai vigili a passeggiar­e sotto la pioggia viene portato nei locali della Caritas. Nel frattempo però il suo nome gira e a prendersi in carico la vicenda è il commissari­o di polizia locale Nives Pillan: «Abbiamo avvisato l’ambasciata francese a Roma – dice– e per fortuna quella comunicazi­one si è rivelata fondamenta­le perché è stata girata dal consolato a tutti i distretti di polizia francesi». Il giorno dopo, intanto, il copione si ripete: il ragazzo transalpin­o viene segnalato da alcuni passanti su ponte degli Angeli, sguardo perso verso il fiume Bacchiglio­ne e vestiti leggeri addosso. Ma di lì a breve arriva la notizia dalla dogana francese: «Era ricercato dalla famiglia – spiega il commissari­o – negli ultimi mesi non si era più fatto curare e i genitori avevano quasi perso le speranze di ritrovarlo». Occorrerà un giorno intero per confermare l’identità del giovane, per la complicazi­one di foto differenti in mano alle autorità francesi e italiane. Madre e fratello arrivano a Vicenza domenica mattina e riportano in Francia Christophe, subito ricoverato in ospedale: «Erano contenti – osserva Pillan – l’importante è che la vicenda si sia risolta per il meglio, ma ringrazio tutti quei vicentini che si sono accorti di lui e lo hanno segnalato, senza girare la testa dall’altra parte». (g.m.c.)

N. Pillan (Polizia locale) I genitori lo cercavano Non si era più fatto curare e avevano quasi perso le speranze

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