Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Niente droga in aula, ma gli studenti sono al bar
A vuoto il blitz dei carabinieri all’Enaip. Ma poi scoprono molti ragazzi intenti a marinare la scuola
BASSANO Dal tepore delle coperte a quello garantito da una tranquilla colazione tra i tavolini del bar. Scegliendo di non entrare in classe, di evitare compiti o interrogazioni o, ancora, la sola fatica di seguire quel che spiega un docente. Trenta gli studenti che ieri mattina non hanno fatto i conti con i carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa, impegnati in un controllo dedicato proprio alla dispersione scolastica tra gli studenti degli istituti superiori del comprensorio.
I carabinieri li hanno sorpresi in alcuni bar e nei parchi cittadini. Qualcuno aveva deciso di mangiare un croissant alla marmellata, qualcun altro si è tuffato sul krapfen alla crema, ma tutti avevano scelto di rinviare l’entrata in classe concedendosi qualche ora per stare in compagnia, lontano dai libri e dagli insegnanti.
La mattinata dei carabinieri era cominciata con un obiettivo preciso: scongiurare che negli istituti superiori cittadini si faccia uso di sostanze stupefacenti. Dopo la richiesta del personale scolastico dell’Enaip i carabinieri hanno quindi fatto entrare il cane del Nucleo di Torreglia. Il fidato amico dell’uomo ha ricevuto qualche carezza ma il suo fiuto non ha individuato stupefacente, né tra gli zaini né nei bagni e nelle altre zone dell’istituto controllate.
Un sospiro di sollievo per i docenti e le stesse forze dell’ordine che hanno però deciso di controllare anche le altre zone frequentata dagli studenti in città e nei comuni limitrofi.Ed è proprio a quel punto che l’attività dei militari ha preso una piega diversa e per certi versi inaspettata.
I carabinieri si sono visti costretti ad identificare una lunga serie di studenti, una trentina in tutto, che ha deciso di approfittare delle temperature ancora miti per un giro lontano dai libri e dai banchi di scuola. Ora le forze dell’ordine dovranno avvertire gli istituti e i genitori. C’è da scommettere che mamme e papà non la prenderanno benissimo scoprendo che i figli che dovevano essere in classe in realtà si trovavano altrove. A socializzare, a bighellonare, magari anche ad oziare, ma di certo non a studiare.
Al tempo dei telefonini e dei registri elettronici il rischio di essere scoperti viene sempre messo in conto, ma ipotizzare di essere addirittura scoperti dai carabinieri appare quasi imponderabile. Invece. «Questo genere di attività – ha spiegato il comandante della compagnia di Bassano del Grappa, il capitano Adriano Fabio Castellari – proseguiranno. Verranno posti in calendario numerosi controlli della medesima specie». Gli studenti sono avvertiti.