Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Salvini ai soci azzerati: «Il Fondo come aiuto di Stato? Se l’Europa si intromette userò i gomiti come i rugbisti»
ROMA Se l’Europa vorrà considerare come aiuto di Stato il Fondo di ristoro istituito dal governo per rifondere i soci che hanno visto i propri risparmi polverizzati dal default delle banche (ex Popolari venete oltre a CariChieti, CariFerrara, Etruria e Banca Marche), «userò i gomiti come un giocatore di rugby anche a Bruxelles». Lo ha sottolineato ieri il vicepremier Matteo Salvini, partecipando a un incontro al ministero dell’Economia con i delegati di varie associazioni di consumatori e risparmiatori.
«Apprezziamo la presenza di Salvini e il suo impegno ad aiutare i risparmiatori, anche se l’Europa considerasse il Fondo come un aiuto di Stato», ha detto Corrado Canafoglia, dell’Unione Nazionale Consumatori. Punto di vista condiviso dagli esponenti di vari altri comitati, i quali hanno sottolineato come nel vertice di ieri siano stati ribaditi alcuni punti ritenuti fondamentali. Fra questi, il fatto che la rifusione del 30% della somma perduta, entro la soglia del 100 mila euro, venga considerata come un acconto su un importo che dovrà corrispondere all’intero danno patito. Allo stesso tempo è stata assicurata la semplificazione delle procedure necessarie a istruire la richiesta e riaffermata la possibilità di cumulare le azioni già intraprese (o da intraprendere) nei confronti dei presunti responsabili del danno. L’accettazione del 30%, insomma, non implicherà la rinuncia a cause legali nei confronti degli istituti, così come l’adesione all’offerta di transazione della primavera 2017 non preclude l’accesso al Fondo. Saranno infine valutate le ipotesi di congelamento di decreti ingiuntivi, interessi passivi e richieste di rientro avviati dalle banche in liquidazione e dalla Sga. (g.f.)