Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il faccia a faccia con le categorie Bauli: mettete le imprese al centro Riello: bene le parole, ora i fatti

- M.S.

VERONA Non un’interrogaz­ione, ma quasi. Mettiamola così: l’hanno pungolato. C’è chi ha premuto sulla necessità di «ulteriori incentivi alle startup innovative». Chi ha puntato il faro sul settore medicale per sottolinea­re che «siamo l’unico paese europeo dove la formazione è stata completame­nte abbandonat­a, mancano profession­alità, i ragazzi non arrivano preparati». Chi ha rimarcato come «le opere rallentano anche perché non è ancora stato semplifica­to il codice degli appalti». E poi, fra gli argomenti più sollevati, il «ritardo nei pagamenti o i mancati pagamenti tout court da parte della pubblica amministra­zione». Oltre, ovviamente, al Tav e alla legge di bilancio, temi su cui Luigi Di Maio ha promesso rispettiva­mente «un’analisi costi/benefici onesta, non politica», e «un’azione di governo che non sarà “lontana” dalle imprese, come qualcuno continua a raccontarv­i». È arrivato

” Arena Tav, serve un’analisi costi benefici non solo onesta ma veloce

alla Camera di Commercio intorno alle 20, ieri, il vicepremie­r e ministro del Lavoro Di Maio, e il suo colloquio a porte chiuse con gli imprendito­ri veronesi e del Nordest, voluto da lui stesso nell’ambito di quella strategia più ampia di «ricucire» con le imprese per recuperare il terreno perso dal suo M5S sulla Lega dell’alleato Matteo Salvini, si è chiuso dopo quasi un’ora e quaranta. Circa una sessantina di persone, nella sala al primo piano, in Corso Porta Nuova: i vertici locali di Confindust­ria, Confcommer­cio, Ance, Apindustri­a, poi, tra le altre sigle, Apindustri­a Veneto e Confartigi­anato Bassano dal Vicentino. Prima, un discorso introdutti­vo, da Di Maio, toccando vari punti: «La volontà di favorire le piccole/medie imprese, senza ovviamente dimenticar­e i grandi gruppi»; «Ascoltare la richiesta degli imprendito­ri del Nordest di avere sempre più contatti con la Cina, con nuovi voli diretti e il collegamen­to alla nuova Via della Seta»; «Snellire la burocrazia»; «Investire nel digitale». Poi quasi un’ora di domande e risposte. Mentre qualcuno pian piano lasciava la sala. E il resto, nonostante l’ora, rimaneva lì, ad ascoltare,. Bilancio? Il presidente di Confindust­ria Verona, Michele Bauli – che durante l’incontro ha chiesto a Di Maio di «mettere le imprese al centro dell’azione di governo se si vuole davvero lo sviluppo», oltre a sollecitar­lo su infrastrut­ture, cuneo fiscale e giovani – riflette: «Bene quando il ministro, circa il Tav, promette un’analisi costi/benefici da chiudere in fretta e che tenga conto, soprattutt­o, dei benefici stessi. Bene anche la conferma degli incentivi all’industria 4.0 e al bonus casa. Ora aspettiamo i fatti». Così, invece, il «padrone di casa», Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio: «Incontro molto positivo. Si vede, da come parla, che Di Maio è molto preparato. Va a fondo nei problemi e questo agli imprendito­ri piace. Sembrerebb­e ci stiano mettendo tanto impegno. Speriamo che molte rassicuraz­ioni diventino realtà. Sono fiducioso. Poi solo i fatti diranno. Penso alla spina dei pagamenti della pubblica amministra­zione: per lui è uno dei problemi sul tavolo e cercherann­o di risolverlo almeno per il 50 per cento in tempi brevissimi».

Secondo Paolo Arena, presidente di Confcommer­cio Verona, è stato infine «un incontro costruttiv­o. Rimarco due aspetti. Va chiusa in fretta la legge di bilancio, evitando l’infrazione dall’Europa perché sarebbe un disastro per tutti noi. E sul Tav serve un’analisi costi/benefici non solo onesta ma anche veloce. Per credere a Di Maio, ora, aspettiamo di vedere i fatti».

Bauli Positiva la conferma degli incentivi all’Industria 4.0

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