Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Avanti Tav, no alla decrescita»
Si alza la voce delle imprese: «Infrastrutture strategiche». Pedrollo: «Posizione unanime»
VENEZIA La pazienza del «nocciolo duro» del Pil italiano è agli sgoccioli, per la precisione «quasi al limite». Parole scandite ieri a Torino, davanti a una platea composta da tremila imprenditori di tutte le categorie economiche, in questo momento, la forza di opposizione più vivace al governo gialloverde. «Avanti con la Tav e le infrastrutture», la sintesi dell’assise. Con Il Veneto parte attiva.
VENEZIA La pazienza del «nocciolo duro» del Pil italiano è agli sgoccioli, per la precisione «quasi al limite». Parole scandite ieri a Torino, davanti a una platea composta da tremila imprenditori di tutte le categorie economiche, da Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria - probabilmente, in questo momento storico, la forza di opposizione più vivace al governo gialloverde. Sì alla Tav senza se e senza ma, invocano gli imprenditori, però non è tutto: «La vera questione .- sottolinea da Torino Matteo Zoppas, presidente regionale di Confindustria Veneto - è che non c’è alternativa alla crescita. Gli imprenditori si sono fatti portavoce di quel “popolo del fare” che chiede di guardare avanti, per portarci al livello di crescita e miglioramento costante dei Paesi nostri concorrenti».
La delegazione dei confin- dustriali veneti era particolarmente agguerrita e motivata. Ecco Giulio Pedrollo, veronese, vicepresidente nazionale: «In platea erano rappresentati il 65% del Pil italiano, 3 milioni di imprese, 13 milioni di occupati, l’80% dell’export. Forse per la prima volta, le imprese hanno detto con voce unanime che la strada imboccata da questo governo è sbagliata e va corretta. Non mi capacito che non si riesca a capire che un’opera come la Tav è strategica e indispensabile per l’integrazione europea».
Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza, ribadisce il concetto: «Credo di non aver mai assistito a una manifestazione così unanime da parte di categorie diverse e mondi imprenditoriali a volte anche contrapposti: no al governo della decrescita, che in nessun caso può essere felice».
Michele Bauli, numero uno della territoriale di Verona, pone la domanda cruciale: «Quanto tempo, quante energie dobbiamo ancora impiegare per far capire che lo sviluppo non si ferma e che le grandi opere sono futuro e crescita? Noi vorremmo poter stare nelle nostre fabbriche a creare valore e invece dobbiamo uscire per reclamare il progresso». A Torino c’erano anche Franco Miller, Marcello Veronesi (gruppo Aia), Eugenio Calearo Ciman (leader regionale dei Giovani), Massimo Carboniero (Ucimu), Remo Pedon e Maria Cristina Piovesana, presidente vicario di Assindustria Veneto Centro (Padova e Treviso: «Con la mobilitazione di Torino abbiamo dato una risposta e una prova di grande responsabilità verso il Paese ha detto Piovesana -: Tav, Terzo Valico, Pedemontana sono opere fondamentali per tenere connessi il Nordest e l’Italia intera con i Corridoi Europei. E la Tav è anche simbolicamente l’infrastruttura e l’avanguardia di un’Europa connessa». Alle sue parole si sono aggiunte quelle del presidente Massimo Finco: «Abbiamo unito la voce di 3.300 imprese associate di Padova e Treviso a quella del popolo dei produttori, spesso silenziosi ma non rassegnati a una cultura economica che disprezza la crescita e ci isola in Europa».
La manifestazione In tremila di tutte le categorie per reclamare un cambio di rotta del governo
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Zoppas Imprese portavoce del “popolo del fare”
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Pedrollo Posizione unanime, forse per la prima volta