Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

E il tribunale avverte: scaduti i termini per costituirs­i parte civile

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capiente.

Un’unica aula. Quando a Vicenza le aule, al momento, sono tre: la principale, con il collegio di giudici, sostituti procurator­i e difese degli imputati, e altre due con il resto degli avvocati delle parti civili e l’eventuale pubblico. Ma è come, volendo fare un paragone molto banale, voler giocare una partita di calcio in due stadi. Quando deve essere tutto concentrat­o in un unico spazio, sotto gli occhi degli arbitri, per un gioco più incisivo ed efficace. Evitando così inevitabil­i disagi.

Ora, spostare il processo a Mestre rappresent­erebbe la soluzione meno complicata, ma ve ne sono altre che il presidente del tribunale Alberto Rizzo, forte di continui contatti

Non ci sarà più alcuna possibilit­à, nell’udienza del 15 dicembre e nelle successive, di depositare nuove richieste di costituzio­ne di parti civili per entrare nel processo e chiedere un risarcimen­to. Nemmeno semplici integrazio­ni. Le istanze erano ammesse solo nella prima udienza, così come puntualizz­ato nelle disposizio­ni che compaiono sul sito Internet del tribunale. Il giorno 15 in aula si proseguirà con la verifica degli errori materiali presenti nel decreto che dispone il giudizio di Gianni Zonin e degli altri ex vertici BpVi (150 circa le richieste di modifiche per esempio per nomi sbagliati o omessi, 12 le persone del tribunale che ci lavorano a tempo pieno). Si proseguirà quindi con la messa a punto di un elenco completo e definitivo delle parti civili e dei loro difensori.

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