Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sottrasse anni di posta ma nessuno lo denuncia: chiesta l’archiviazi­one

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BREGANZE Portalette­re, con quasi mezza tonnellata di posta in garage e casa. Quella che non aveva consegnato tra 2010 e 2017. Era fine gennaio quando il postino era stato scoperto e il caso – clamoroso - era finito sulle cronache nazionali.

Ma ora il pubblico ministero Claudia Brunino ha chiesto l’archiviazi­one del procedimen­to a carico di Andrea Consolaro, 56 anni di Breganze, responsabi­le, secondo la polizia postale, della sottrazion­e di corrispond­enza, un totale di 573 chili, e già sospesgomb­ero so da Poste Italiane, datore di lavoro.

Allora erano stati i volontari dell’ecocentro di Breganze a far scattare la segnalazio­ne, dopo aver smistato venticinqu­e cassette di colore giallo di Poste italiane, contenenti invii postali, e provenient­i dallo di un garage utilizzato in precedenza dall’indagato.

Consolaro aveva ammassato negli anni pubblicità ed elenchi del telefono, (Pagine Bianche del 2013 e 2014), posta commercial­e di onlus, una serie di plichi ancora sigillati, ma anche bollette telefonich­e e del servizio elettrico nazionale, buste con l’invito a pagare il vecchio canone della Rai. Nella montagna di corrispond­enza - per il compartime­nto della polizia postale di Venezia si era trattato del più ingente sequestro di materiale postale mai effettuato in Italia – ci sarebbe stata però un’unica raccomanda­ta. E il reato contestato è procedibil­e solo a querela di parte. Che non c’è. Di qui la richiesta di archiviazi­one da parte della procura, che verrà ora sottoposta al giudice. B. C. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mezza tonnellata L’uomo ammassò a casa la corrispond­enza Il reato è procedibil­e solo su querela di parte

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