Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Osteria Verona Antica I sapori sono ricerca
Ho sempre pensato che per capire sino in fondo la storia di una città sia necessario avventurarsi anche nei suoi sapori. È possibile forse comprendere Palermo senza le focacce «ca’ meusa» dell’Antica Focacceria S. Francesco, Londra senza il roast beef di Simpson’s in the Strand o Praga senza una visita da U Fleku? Non credo. A Verona questa «missione didattica» la svolge meritoriamente Davide Veneri, patron dell’Osteria Verona Antica (via Sottoriva 10/A, tel. 045/8004124). Potremmo definirlo un archeologo della cucina veronese, un vero e proprio ricercatore che percorre in lungo e in largo l’intera provincia scaligera per raccogliere «chicche» storico-culinarie spesso tramandate solo oralmente. Nel suo locale, in pieno centro, a pochi passi dalle rive dell’Adige, sono rimasto veramente incantato da alcuni formaggi dei monti Lessini, tra cui una ricottina freschissima il cui sapore di latte appena munto resterà per sempre nella mia memoria. Di grande fascino anche la Trilogia di formaggi cimbri e lo stesso dicasi per i salumi, accompagnati da una cremosa e saporita polenta di Storo. Contaminazioni trentine in un altro antico piatto della tradizione veronese: la Polenta carbonera, polenta gialla morbida con formaggio di latte vaccino di malga, funghi di bosco e grattugiata di tartufo nero della Lessinia. Tra i primi piatti, fantastici gli gnocchi, a Verona serviti tradizionalmente il venerdì prima del mercoledì delle ceneri in ricordo di una carestia dalla quale i veronesi si salvarono solo grazie a questo tubero appena giunto dall’America. Poi ovviamente Pastissada de caval, Lesso con pearà, Selvaggina, Formaggio «mattonella» della Lessinia prima dei dolci casalinghi o un assaggio di Formaggio blu «Vejacon». Amerete ancor più una delle città più belle d’Italia senza dover spendere troppo.