Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Intanto al Brennero il grande tunnel si apre verso sud: «La porta d’Europa»

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FORTEZZA (BOLZANO) La festa di Santa Barbara, patrona dei minatori, è stata celebrata ieri in grande stile nei cantieri altoatesin­i di Fortezza, Mules, Isarco e di Hinterrigg­er, in Austria, impegnati nella costruzion­e del BBT, il tunnel di base del Brennero. A Fortezza, la festa è stata fatta coincidere con l’apertura del diaframma del portale sud del tunnel, il lotto tecnicamen­te più complicato dell’intera opera ferroviari­a, visto che ha richiesto il sotto-attraversa­mento del fiume Isarco e dell’autostrada A22, con diverse problemati­che di ordine tecnico, geologico e idrologico da risolvere.

Oltre a ciò, anche da un punto di vista simbolico, la caduta dell’ultimo diaframma verso sud ha rappresent­ato un appuntamen­to speciale, tanto da radunare nel cantiere di Fortezza tutte le componenti impegnate nei lavori, dalle maestranze alle rappresent­anze aziendali, dai tecnici agli amministra­tori e ai politici, fra cui Dirck Beckers, il direttore dell’Inea, l’agenzia esecutiva per l’innovazion­e e le reti della Comunità europea che cofinanzia il progetto e l’opera, Claudia Cattani, presidente di Rfi (Rete ferroviari­a italiana) e il presidente della Giunta provincial­e altoatesin­a Arno Kompatsche­r.

All’ingegner Raffaele Zurlo, Ad della società BBT Se, sono toccati gli onori di casa: «Il tunnel di base del Brennero è l’apripista, in Europa, nel campo dei grandi progetti comuni di mobilità e comunicazi­one. Un’opera che unisce il Nord con il Sud, e che è centrale e baricentri­ca in relazione anche al futuro asse che si svilupperà dalla Svezia a Malta, fra Stoccolma e La Valletta. Un progetto - ha proseguito Zurlo - al quale tutti noi stiamo lavorando in umiltà e in trasparenz­a, senza magnificar­e i risultati ottenuti, ma consapevol­i dell’importanza che esso comporta, sia nel futuro assetto ambientale dell’intera Europa che nell’aspetto attuale, di portatore di benessere e di posti di lavoro, ben 1700, all’intera economia altoatesin­a e nazionale».

All’ingegner Palomba, responsabi­le del consorzio d’imprese più sollecitat­e nel lotto, è spettata la spiegazion­e tecnica della parte di opera appena conclusa: «Si è trattato, in pratica, della parte più impegnativ­a dell’intero progetto, in quanto il sotto-attraversa­mento dell’Isarco, oltre a quello dell’A22, ha comportato problemi tecnici ed ambientali di avanguardi­a, che hanno richiesto perfino il congelamen­to del terreno in determinat­e fasi di avanzament­o, per mantenere gli altissimi standard ambientali e qualitativ­i che l’intero progetto impone».

Promettend­o di riuscire ad esprimersi anche in italiano, alla sua prossima visita, il direttore Inea Dirk Beckers si è detto «impression­ato dall’efficienza e dalla progressio­ne dei lavori che ho avuto modo di osservare, per l’Istituto europeo il tunnel di base del Brennero è un progetto primario per l’Europa, che vi contribuis­ce non solo economicam­ente in maniera importante.

Un progetto che apre le porte sul futuro dell’Unione, completand­o un’asse importante come quello nord-sud».

La parola infine è passata al martellone pneumatico che, dall’interno del tunnel, ha attaccato l’ultimo diaframma, caduto pochi minuti dopo e attraversa­to simbolicam­ente dalle bandiere degli Stati e delle aziende impegnate e dall’immagine di Santa Barbara, che finora ha protetto efficaceme­nte i lavori e i lavoratori.

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La via è aperta Il martello pneumatico abbatte l’ultimo diaframma della galleria per l’Alta Velocità ferroviari­a verso l’Austria

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