Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Cisl: Ipab al collasso, la Regione premia i privati
Scioperano le strutture di assistenza: «Servono riforma e risorse». E Lanzarin: «Lo faremo»
VICENZA Uno sciopero per chiedere «l’approvazione di una riforma attesa da quasi vent’anni», ma anche per «l’aumento dei contributi da parte della Regione» e in sostanza per evitare «che un intero sistema di assistenza finisca al collasso». Le sigle di comparto della Cisl (Funzione pubblica, Pensionati e Fisascat-lavoratori del commercio e terziario) prendono a cuore il destino delle Ipab vicentine, ovvero degli enti pubblici di assistenza per anziani che, secondo le sigle dei lavoratori, «sono ormai al collasso».
I sindacati hanno organizzato una manifestazione, ieri,
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Il sistema non regge più, Veneto indietro rispetto al resto del Paese
di fronte all’ingresso dell’Ipab di Vicenza, annunciando lo stato di agitazione del settore e proclamando uno sciopero dei lavoratori del comparto in tutta la provincia per il prossimo 18 dicembre. «Chiediamo – dichiara il segretario provinciale di Cisl-Funzione pubblica, Ruggero Bellotto – che la Regione approvi la riforma del sistema delle Ipab, ferma da 18 anni. Siamo l’unica Regione in Italia a non averla approvata e il sistema ormai è al collasso». In tutto il Vicentino ci sono circa 20 Ipab, che occupano circa 2 mila operatori per assistere oltre 4 mila persone. «Ma proprio per la mancanza della riforma – spiega il segretario provinciale Cisl Raffaele Consiglio - le realtà pubbliche pagano il doppio dell’Irap rispetto a quelle private. Viene naturale pensare che si voglia favorire il settore privato».
Nel frattempo, sul tema interviene l’assessore regionale al Sociale, Manuela Lanzarin: «Non appena varato il bilancio socio-sanitario la priorità sarà approvare la riforma, ma nel quadro di una riorganizzazione dell’intero comparto pubblico-privato dell’assistenza residenziale».