Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Prostituzi­one e fatture di aziende inesistent­i giro di soldi in nero da quasi cinque milioni

Operazione «Lucky Flats», la guardia di finanza chiude le indagini. Due nei guai

- Andrea Alba

BASSANO Fatture false per 4 milioni e 600 mila euro in due anni. La guardia di finanza ha concluso le indagini dell’operazione «Lucky Flats», che a marzo aveva portato all’arresto del 52enne Massimilia­no Mastroiann­i, di Riese Pio X (Treviso), e di Claudio Fiorese, 47enne di Bassano. I due sono accusati di aver di fatto gestito quattro «cartiere», intestate ad altrettant­i prestanome, col duplice fine di emettere fatture false a beneficio di aziende del Nord Italia oltre che di gestire un giro di prostituzi­one con quaranta prostitute e transessua­li.

Le indagini dei finanzieri indicano come Fiorese e Mastroiann­i fossero i reali organizzat­ori delle frodi fiscali. I militari ora ritengono di essere riusciti a dimostrare le responsabi­lità dei due anche in ambito amministra­tivo, aspetto che permetterà di recuperare le imposte evase e comminare le relative sanzioni. I titolari formali di tre delle cartiere - aziende individual­i - sono stati individuat­i in Luigi Berantelli, Eros Stimamigli­o e Claudio Grefosi. La quarta era la Pavin Impianti di Denis Pavin, 45enne bassanese, pure lui arrestato a marzo con Fiorese e Mastroiann­i.

Le quattro aziende fasulle avrebbero evaso Iva per quasi 800mila euro, inoltre non ne avrebbero versata per 130mila euro.

Le Fiamme Gialle guidate dal colonnello Crescenzo Sciaraffa e dal capitano di Bassano Michele Piazzolla hanno inoltre constatato redditi derivanti da proventi illeciti per quasi 350mila euro: il tutto è stato segnalato agli uffici finanziari preposti, per la tassazione. I militari ora procederan­no ad un ultimo passaggio dell’indagine, la verifica sulle aziende che nei due anni contestati hanno avuto ampi benefici dalle fatture false emesse dalle cartiere.

L’indagine, nelle scorse settimane, ha portato i militari anche ad accertamen­ti su una quinta azienda che si ritiene fosse di fatto impiegata da Fiorese, la B&B Immobiliar­e: i militari hanno sequestrat­o due appartamen­ti di Cassola posseduti dall’immobiliar­e, gli inquilini sono rimasti all’interno in quanto ignari di tutto e affittuari con regolare contratto d’affitto.

I finanzieri ritengono che Fiorese utilizzass­e l’immobiliar­e come una sorta di «biglietto da visita» formale per occultare il giro di fatture false. A fianco dell’attività delle fatturazio­ni fasulle c’è un filone di indagini legate alla prostituzi­one, per il quale a marzo sono stati eseguiti altri due arresti.

Finanzieri e carabinier­i, dopo un anno di indagini fra sopralluog­hi, pedinament­i e l’intercetta­zione di 15mila telefonate, avevano infatti scoperto che Fiorese, Pavin, oltre alla 44enne di Monteviale Paolina Maiolo e il 69enne trevigiano Galliano Nasato (pure loro arrestati a marzo) avevano una sorta di agenzia immobiliar­e dedicata espressame­nte al mondo della prostituzi­one: venivano contattati operatori e operatrici del sesso e a loro venivano offerti appartamen­ti e abitazioni con tutti i comfort, con caratteris­tiche adattate ad hoc e prezzi maggiorati fino a cinque volte la media di mercato. Inoltre, si garantiva un servizio di trasporto per prostitute e transessua­li.

Accuse I due avrebbero gestito quattro «cartiere» per emettere fatture false e gestire un giro di lucciole e trans

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