Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Impavide: le foto delle «guerriere» contro il cancro
Le ragazze sopravvissute al cancro raccontate con le loro cicatrici dagli scatti della fotografa Anna Bussolotto
«L a prima volta che mi sono vista allo specchio dopo l’amputazione è stato difficile. Ma adesso il mio corpo mi piace. Certo se ci fosse la gamba mi piacerebbe di più». Consapevolezza e ironia: Marta Pozzi, 18 anni, di Mestre ha sconfitto un cancro molto invasivo. La sua foto domina la sala della Gran Guardia a Padova. Vestita di nero, da piratessa, la testa calva, una sola gamba che spunta dal mantello. Si mette in posa davanti al ritratto, alza la protesi che ora ha al posto della gamba, sorride sotto la chioma di riccioli scuri, ricresciuti dopo la chemio.
Marta è una delle undici «principesse guerriere» che hanno posato per la fotografa Anna Bussolotto, mostrando impavide le loro cicatrici. Adolescenti, dai 14 ai 20 anni, che hanno vissuto la leucemia o altre forme di cancro, alcune ne sono uscite, altre stanno combattendo. Sono le ragazze di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova, raccontate nella mostra «Adolescenza Impavida. Storie di battaglie e vittorie», in cui Anna Bussolotto le ha trasformate in regine, samurai, maghe, amazzoni e guerriere. Foto che mostrano la loro bellezza e la battaglia contro il cancro attraverso cicatrici fisiche e spirituali. Si sono messe a nudo con forza, determinazione, voglia di raccontarsi. E andare oltre. Come Marta, operata la prima volta alla gamba nel 2016, poi il tumore è tornato. L’amputazione l’ha salvata. Ora sta imparando a usare la protesi. Un percorso tutto in salita. Non si sente un’eroina. «Non sopporto quando mi dicono brava, sopravvivo, semplicemente. Sono tenace».
Insieme a Marta, hanno posato Giada che interpreta una sirena, Eleonora come una bandita, Alice maga alchimista, Denise geisha samurai, Sara missionaria in Africa, Camilla creatura dei boschi, Syria regina artica tra i lupi (veri) e Lisa principessa con un gufo (sempre vero), Anna trasformata in farfalla e Letizia l’amazzone. «Di queste ragazze mi ha colpito soprattutto lo sguardo spiega la fotografa Anna Bussolotto - . Per nove mesi le ho incontrate, conosciute, mi sono lasciata ispirare dalla loro personalità e dai loro sogni, a poco a poco ho immaginato come trasformarle. Ogni cosa è stata decisa insieme. Soprattutto volevo evitare la morbosità». Il risultato sono scatti di grande potenza espressiva e profonda poesia. Undici bellezze splendenti. La mostra resterà alla Gran Guardia di Padova fino al 6 gennaio. Un’idea nata dall’associazione Team for Children Onlus per valorizzare le ragazze e le loro storie.
Le fotografie sono diventate anche un calendario 2019 (disponibile a offerta libera per sostenere i progetti di Team for Children Onlus).
«Mi sento rappresentata da questa foto - spiega Marta - . Sono un’adolescente come tante, con i suoi segreti e punti deboli. Vedo spesso paura nell’approccio delle persone. La disabilità è ancora difficile da accettare. Se giro con la protesi sembro un super eroe, fa molto figo, se esco senza gamba e con le stampelle mi guardano come una poveretta. Ma sono sempre io».