Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Pd: «Piano sociosanitario, rivoluzione negativa»
I dem pronti a dar battaglia su case di riposo, medici di famiglia e carenze di personale
VENEZIA L’ultima grande «battaglia nell’aula del consiglio regionale di Palazzo Ferro Fini sarà quella sul Piano socio sanitario regionale, Pssr 20192023. Si inizia martedì prossimo e si annuncia già un’altra maratona, dopo quella sul bilancio da poco terminata. Il PD ha annunciato ieri che presenterà una trentina di emendamenti con tre focus: non autosufficienza e cronicità, medicina di gruppo integrata e personale. «Temi fondamentali dicono i consiglieri dem - a cui il nuovo Piano sociosanitario non dà risposte». Complici le proiezioni demografiche sui prossimi dieci anni che vedono schizzare verso l’alto il numero di veneti ultra ottantenni, la non autosufficienza e le case di riposo tengono banco: «Dopo anni di silenzio, c’è stato un primo timido passo in avanti - spiega il capogruppo Stefano Fracasso - visto che è aumentato il numero delle impegnative anche se siamo ben lontani dalla copertura totale. Inserire un proprio caro in una casa di riposo sta diventando sempre più un lusso: sono quasi 10mila le famiglie che pagano l’intera quota mensile, in media 2.300 euro». C’è poi una singola parola «integrata» su cui si incentra l’altra battaglia di principio. «La soppressione della parola ‘integrata’ nelle Medicine di gruppo non è una questione lessicale, ma avrà conseguenze letali per le associazioni dei medici, ex Utap e ora Mgi: spiega Claudio Sinigaglia - infatti l’apertura non sarà più di 12 ore, dalle 8 alle 20, ma solo di 8. Rischiano infermieri e personale amministrativo con la conseguente cancellazione delle attività di prevenzione». Infine, la nota dolente del personale. Il Pd chiede un piano straordinario di assunzioni. «Nei prossimi 5 anni, - conclude Bruno Pigozzo - andrà in pensione un terzo degli attuali medici di famiglia, 1.135 su 3.147, mancano inoltre medici ospedalieri, infermieri, psicologi e operatori sociosanitari». E, sottolinea Orietta Salemi, ci sono azioni immediate possibili, il neo sottosegretario Luca Coletto potrebbe sbloccare le nuove assunzioni».