Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il tribunale e lo stop del ministro, nuova sede a rischio incompiuta
Sportelli di prossimità e il nodo cittadella giudiziaria: M5S registra la rotta
BASSANO Gli sportelli di prossimità non escludono una revisione della geografia giudiziaria veneta. Lo annunciano i portavoce veneti del Movimento 5 Stelle, dopo le polemiche scaturite dalle dichiarazioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e suonate come un de profundis per la riapertura del tribunale cittadino. Il guardasigilli aveva parlato dell’istituzione degli uffici di prossimità nei presidi giudiziari soppressi, ma la senatrice bassanese pentastellata, Barbara Guidolin, tiene a precisare che «nella manovra di bilancio verranno utilizzate delle risorse per nuove assunzioni di magistrati, cancellieri e funzionari per rendere più efficiente la macchina della giustizia, cui seguirà un monitoraggio per capire dove persistono le criticità ed eventualmente intervenire».
Palla lunga, insomma. Nondimeno, sul territorio, le parole del ministro hanno fatto perdere le speranze di far nascere il tribunale della Pedemontana con sede in via Marinali, aprendo di fatto la questione sul futuro delle strutture giudiziarie cittadine, con il nuovissimo edificio ultimato alcuni mesi dopo la soppressione del presidio e costato 12 milioni di euro. Mai utilizzato, i locali profumano ancora di nuovo. «Rimane nella disponibilità del ministero - spiega l’assessore alla Cura urbana, Roberto Campagnolo - ma la sua manutenzione spetta al Comune. Periodicamente, il nostro personale mette in funzione gli impianti, compreso quello del riscaldamento, e verifica che tutto sia in ordine.Una situazione che si ripeterà fino a quando il ministero non ce lo consegnerà ufficialmente. Nonostante le difficoltà, come ci era stato promesso dagli esponenti politici locali oggi al governo, contiamo ancora che vi trovi posto un tribunale».
Con l’attiguo palazzo Antonibon, dove oggi operano i giudici di pace e lo sportello di prossimità, nel suo insieme il polo giudiziario vale oltre 20 milioni di euro: uno spreco nel cuore della città. Di ipotesi sul suo futuro al momento non ce ne sono. C’è chi vi vedrebbe bene il trasferimento degli uffici comunali, oggi dislocati in sette sedi, o un centro dei servizi al cittadino. Più volte il dirigente scolastico del liceo Brocchi, Giovanni Zen, ha chiesto di poterne utilizzarne i locali a fini didattici, sopperendo alla cronica carenze di aule del liceo: soluzione sempre bocciata. Nel frattempo, sull’uscita del guardasigilli interviene la senatrice del Pd Daniela Sbrollini, che invita a «non mollare» e garantisce la propria collaborazione per raggiungere l’obiettivo sperato.