Daniele, morto a 17 anni durante un intervento Inchiesta verso la chiusura: «Non è colpa dei medici»

PADOVA La procura di Padova ha dato il nullaosta alla sepoltura per il corpo di Daniele Zanon, lo studente di 17 anni morto martedì dopo l’intervento che avrebbe dovuto risolvere una malformazione allo sterno. Il magistrato che ha acquisito le cartelle cliniche non ritiene ci siano colpe mediche per questo decesso, pertanto ha deciso di non disporre l’autopsia.

La famiglia di Daniele Zanon chiedeva di sapere se ci fossero responsabilità dei medici che avevano operato il figlio tre volte nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Quando giungerà loro il decreto di archiviazione potranno opporsi, chiedendo di proseguire con l’indagine. Tuttavia secondo il pm solo con un intervento si poteva scoprire che una delle barre in acciaio poste per sollevare il torace (metodo usato negli interventi di sterno incavato), aveva provocato un’aderenza con il pericardio, membrana che avvolge il cuore, il tessuto polmonare e l’aorta. A quel punto non vi era che la possibilità di togliere la protesi prima che si aggravasse la situazione, ma questa operazione ha dei rischi altissimi di provocare un’emorragia. Ed è quello che è successo. I medici gli hanno trasfuso 140 sacche ematiche ma purtroppo si sono dovuti arrendere dopo le due di notte. I genitori ai carabinieri hanno però detto di non essere stati informati sul rischio che correva. (r.p.)

La vittima Daniele Zanon, padovano, è morto durante un intervento chirurgico