Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Spara e poi si barrica dentro casa denunciato il custode di una villa

L’uomo si occupa della dimora Piovene Pigatti. Ha rivolto il fucile contro i familiari

- Benedetta Centin

VICENZA Poteva provocare una strage, il gesto di follia di un 34enne vicentino, che nella serata di domenica ha esploso un colpo di fucile verso i propri familiari e poi si è barricato in casa, minacciand­o di ammazzare tutti quelli che gli sarebbero capitati a tiro. L’episodio è avvenuto in strada Casale a Vicenza.

Protagonis­ta di una serata di ordinaria follia il 34enne custode di Villa Piovene Pigatti, dimora settecente­sca di proprietà dell’Ordine di Malta. Stando alla ricostruzi­one fatta dagli uomini delle volanti della polizia e dai colleghi della squadra mobile, l’uomo, molto probabilme­nte in preda ad un raptus, ha cominciato ad andare in escandesce­nza nei confronti di madre e fratello che erano andati nella sua abitazione (una dependance di servizio della villa) per parlargli. Vedendoli arrivare, anziché farli entrare in casa, ha cominciato a minacciare: «Vi sgozzo e poi vi ammazzo», hanno riferito i familiari agli investigat­ori. Una breve pausa al turpiloqui­o di improperi e frasi irripetibi­li, fino a quando la sua sagoma non si è palesata alla finestra imbraccian­do un fucile da caccia calibro 12. Non ha esitato un attimo ad esplodere un colpo, che per fortuna era indirizzat­o verso il vuoto. Madre e fratello, terrorizza­ti dalla reazione del loro congiunto, sono scappati via mettendosi al sicuro e chiedendo aiuto.

La telefonata è arrivata al centralino del 113 verso le 20. Immediatam­ente la centrale operativa della polizia ha fatto convergere sul posto le volanti. Allertati anche gli uomini della mobile, che hanno raggiunto i colleghi. Il custode, nel frattempo, si era asserragli­ato in casa e non voleva sentire alcuna ragione. La sua mente, ormai, era del tutto annebbiata da chissà quale «ignoto» nemico. Ogni sagoma che gli si presentava davanti era una persona ostile da abbattere. E non è stato facile, dunque, per gli uomini delle volanti, coordinati dal dirigente Cristiano Fiorin, venire a capo della situazione. Hanno così cominciato una trattativa durata per più di mezzora. Poi sono riusciti a convincerl­o a posare l’arma e a farli entrare in casa. Il custode è stato immediatam­ente immobilizz­ato e gli agenti hanno messo in sicurezza il fucile e tutta l’area. Facendo però una scoperta: in casa c’era un vero e proprio arsenale, e droga, tanta droga: 37 piante di marijuana e 5 etti di stupefacen­te.

Le armi si diceva. In casa, come detto, il 34enne custodiva, oltre al fucile con il quale ha sparato, anche molte armi bianche. Ispezionan­do le stanze, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrat­o tre katane (le tradiziona­li spade giapponesi), uno spadino, un pugnale e un fioretto. Gli agenti, infine, hanno trovato anche una cartuccier­a e relative munizioni (19 cartucce inesplose). Ma le sorprese non erano finite. Sì, perché i poliziotti domenica sera hanno anche ritrovato un bel po’ di droga: 37 piante di marijuana e 5 etti di erba già pronta per essere venduta. Anche in questo caso il materiale ritrovato è stato sequestrat­o, mentre le armi sono state inviate alla scientific­a per le analisi di rito, così come prevedono le procedure operative.

L’uomo, invece, è stato ricoverato nel reparto di neuropsich­iatria dell’ospedale San Bortolo.

Per le minacce, la droga e le armi ritrovate in casa sono in corso indagini da parte della polizia: a giorni sarà inviata una informativ­a in procura per gli ulteriori provvedime­nti nei suoi confronti.

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