Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Crescono negozi e ristoranti in città «Merito anche delle grandi mostre»
Ne è convinto l’assessore Giovine. Nel 2018 dato positivo pure in centro storico
VICENZA Crescono i negozi in città e aumentano bar e ristoranti in centro.
Sul fronte del commercio, la città vive un cambio di rotta. Ed è un cambio che vira in positivo numeri che due anni fa registravano segni meno. Con una peculiarità: le grandi mostre targate Marco Goldin, anche a detta dell’attuale amministrazione, hanno portato i suoi benefici. «È certo che le grandi mostre organizzate in passato hanno portato benefici alla città» dichiara l’assessore alle Attività produttive, Silvio Giovine. Le sue parole commentano la situazione fotografata dai numeri, quelli che il settore dell’Edilizia privata e delle attività produttive a Palazzo Trissino immortala ogni anno con il saldo tra le aperture e le chiusure dei negozi. I dati si riferiscono al 2018 e pur non analizzando in profondità le motivazioni di chi abbassa le serrande in città rappresentano una cartina tornasole del trend a Vicenza, sia in centro che in periferia. E quel trend è positivo.
Innanzitutto il macro-dato tra aperture e chiusure, che registra un saldo positivo: lo scorso anno a fronte di 163 attività che hanno chiuso i battenti ne sono nate 171 di nuove, trainate dalla crescita del settore alimentare (40 aperture e 33 chiusure). L’inversione di tendenza è netta rispetto all’ano precedente, quando quello stesso saldo era negativo con 187 negozi chiusi e 179 aperti. E lo stesso vale se la ricerca si restringe al solo centro storico: lo scorso anno nel perimetro delle mura storiche di Vicenza sono nate 67 nuove attività commerciali a fronte di 65 locali che hanno abbassato la saracinesca per l’ultima volta e anche in questo caso la tendenza si è invertita, visto che nel 2017 il confronto registrava 72 chiusure e 66 aperture.
Insomma, un netto cambio di rotta, anche in centro trainato dal settore alimentare, dove a fronte di 9 locali chiusi sono nate 14 nuove attività.
Su questo aspetto, però, il confronto tra centro e quartieri si differenzia anche nella tipologia di locali: mentre in periferia si parla di supermercati o attività di vendita al dettaglio, in centro storico la voce grossa sull’alimentare è quella di bar ed esercizi pubblici, che dunque sono aumentati di un terzo nel 2018. Da qui il riferimento alle grandi mostre o almeno a quelle realizzate fino ai primi mesi del 2018, quando in città ha chiuso i battenti l’ultima esposizione targata Marco Goldin ovvero «Van Gogh tra il grano e il cielo»:
«Il saldo positivo registrato dalle attività commerciali – commenta Giovine – va condiviso con la fine della precedente amministrazione e in questo hanno avuto un’influenza positiva le grandi mostre».
Nel merito dei numeri, però, il ragionamento dell’assessore è più ampio: «I dati rappresentano un bel segnale per noi – spiega Giovine – specie perché denotano un cambio di rotta rispetto all’anno precedente. Inoltre i numeri registrati oggi si affiancano a un altro dato positivo relativo al fatto che in occasione delle luminarie natalizie, quest’anno, abbiamo raccolto circa il trenta per cento in più di contributi da parte dei negozianti rispetto a quanto raccolto negli anni scorsi. Tutti questi segnali denotano ottimismo e fiducia da parte dei commercianti».