Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Case popolari comunali il piano acquisti non va Dotto: «Va rimodulato»

- G.M.C.

VICENZA Gli obiettivi erano chiari e (forse) un po’ modesti: rinnovare parte del patrimonio pubblico di case per l’edilizia popolare con l’acquisto di 50 nuovi immobili. Spesa prevista: 7 milioni. Peccato però che di quella cifra siano stati impegnati «solo» 130 mila euro e che il patrimonio comunale di case popolari sia stato incrementa­to di una sola unità. Tanto che ora il Comune ha deciso di rivedere quel piano: «Va rimodulato» dichiara l’assessore alla Trasparenz­a, Isabella Dotto.

Il caso vede al centro un progetto presentato nel 2017 dell’allora Giunta del sindaco Achille Variati con il quale si puntava a «rinnovare la qualità» degli immobili di edilizia residenzia­le pubblica e «aumentarne la dotazione». Con questi obiettivi era stato ideato un piano da 7 milioni per acquistare 50 abitazioni in tre anni, tra la fine del 2017 e il

2019, con due tranche di spesa da 2,6 milioni (fine 2017) e

4,4 milioni (2019). Palazzo Trissino chiedeva anche caratteris­tiche ben precise degli alloggi da acquistare: non più di 110 metri quadrati di superficie utile, poche terrazze o balconi e niente immobili vecchi ma al massimo 11 anni di età (agibilità non prima del

2006). Sta di fatto che col tempo quei piani si scontrano con la realtà del mercato immobiliar­e, certificat­a nella determina dello scorso 29 gennaio, che ripercorre le traversie del progetto: il primo bando emanato a fine 2017 ottiene una sola offerta che peraltro viene ritenuta «non ammissibil­e». Quella stessa procedura viene rinnovata a gennaio dello scorso anno, non riceve alcuna offerta e solo dopo la proroga della scadenza a maggio 2018 arrivano 9 proposte da parte di privati. Ma qui l’iter si complica ancora: di quelle 9 offerte, infatti, sei vengono scartate perché «non ammissibil­i» e sulle altre iniziano le verifiche da parte dei tecnici del Comune, che confrontan­o i requisiti del bando di gara con le caratteris­tiche degli immobili. Da quelle tre abitazioni si arriva a definirne solo una come «idonea», che viene acquistata al prezzo di 130 mila euro. Ad oggi quello rimane l’unico acquisto: «Il programma di acquisto proseguirà nell’anno in corso – scrivono nel documento – previa rimodulazi­one del progetto». Dunque, servirà rimettere mano al progetto: «Evidenteme­nte va fatto un ragionamen­to sui requisiti degli immobili – dichiara Dotto – e dunque quel piano va rivisto e aggiornato».

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