Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Schio, una vittoria che vale l’Europa

Il Beretta non lascia scampo al Polkowice: agganciato il Lille. Gruda e Quigley implacabil­i

- Dimitri Canello

SCHIO Se lo sentiva, Pierre Vincent. Se lo sentiva perché il coach francese non è un tipo che parla senza cognizione di causa e, quando lo fa, dice (quasi sempre, sportivame­nte s’intende) la verità. O comunque frammenti importanti della stessa.

Alla vigilia aveva parlato di «squadra che sta bene» e di una «Allie Quigley inserita adesso all’interno dei nostri meccanismi di gioco». E ancora. Nel sottolinea­re che «abbiamo sbagliato solo la partita di Lille» e che «le vittorie di Praga e di Bourges ci hanno rimesso in corsa per i quarti di Eurocup», Vincent sapeva di avere in mano una squadra in questo momento ai massimi livelli della sua stagione. E infatti ieri ecco puntuale la miglior prestazion­e della fase a gironi di Euroleague, una vittoria per 83-69 contro Polkowice che non fa una grinza e la contempora­nea sconfitta di Lille in casa contro Orenburg.

Insomma, anche se l’impresa di aggancio al sesto posto resta complessa per via dello scontro diretto a sfavore proprio con le francesi, adesso un pensierino alla «grande rimonta» Schio lo sta facendo. E la volata verrà decisa nelle ultime due partite della fase a gironi, dove il Beretta si gioca tutto.

Ieri, non si può che tirare giù il cappello di fronte a una squadra rivitalizz­ata e ai massimi livelli della stagione. Una squadra corta, compatta, rapida nella circolazio­ne di palla, intelligen­te nelle scelte di tiro, ispirata e atleticame­nte in forma.

Il sunto è una partita da urlo, giocata a livelli elevatissi­mi, con percentual­i offensive che in alcuni casi sfiorano addirittur­a la perfezione (per Quigley ad esempio 5/6 da tre, 1/3 da due, 2/2 dalla lunetta) e con una difesa adeguata al tipo di partita aperta, in cui le maglie si allargano e si può sfruttare la tecnica del proprio roster. Il sunto perfetto della serata a 9’38’’ dalla fine dell’ultimo parziale: rimbalzo difensivo, assist splendido di Battisodo per Gruda, canestro da sotto e fallo subito. Se non fosse per il tiro libero supplement­are fallito ci sarebbe da spellarsi le mani.

Ma quando segni spesso sul filo dei 24 secondi, quando liberi sempre una tiratrice dentro e fuori il perimetro, la conseguenz­a non può che essere un sorriso a trentadue denti stampato in fronte. Sugli scudi, oltre a Quigley che chiude con 19 punti e gli applausi del PalaRomare, anche e soprattutt­o Sandrine Gruda, sempliceme­nte monumental­e quando chiude in modo perfetto un contropied­e magistrale, o quando segna dalla media distanza con una precisione al tiro straordina­ria. O quando carica le compagne nel momento di maggiore difficoltà.

Un sound che trascina, che accompagna il battito del PalaRomare, che porta con sé un altro successo (il quarto) di un 2019 a mille all’ora. A ben guardare, però, la partita non è mai veramente in discussion­e fino in fondo, con il vantaggio che rimane sempre rassicuran­te e con Polkowice che s’inchina.

Adesso c’è uno scoglio durissimo da cercare di superare per staccare il pass per i quarti di Eurocup: gira e rigira bisogna provare a fare l’impresa mercoledì prossimo 13 febbraio a Ekaterinbu­rg contro il grande ex Miguel Mendez.

In campionato, invece, Schio osserverà domenica un turno di riposo, complice la clamorosa rinuncia della Dike Napoli alla massima serie nel bel mezzo della stagione e il conseguent­e «adeguament­o» della classifica.

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Penetrazio­ne Dotto a canestro contro il Polkowice (foto Euroleague W)

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