Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza, un pari pesante
La capolista al Menti La corazzata Pordenone vuole imporre il proprio ritmo I biancorossi ribattono ma subiscono il gol di Candellone. Rimedia il solito Maistrello
Un pari onorevole, molto onorevole contro la capolista. In un Menti a festa (grande spettacolo sugli spalti, 9.301 spettatori, record stagionale) la curva Sud esaurita da giorni e con la presenza in tribuna di Paolo Rossi, al suo esordio casalingo nella nuova veste di consigliere, il Vicenza ha pareggiato 1-1 contro il forte Pordenone. Ed è stato spettacolo anche in campo: il Lanerossi ci ha provato in tutte le maniere ad infilare la terza vittoria (Coppa Italia compresa) in sette giorni. Ne è uscito un pari, giusto, al termine di una gara ben giocata da ambo le parti con il Vicenza che dimostra di essere in confortante crescita di condizione e di convinzione.
Mister Serena ha confermato per nove undicesimi la formazione vittoriosa sabato scorso contro la Vis Pesaro, segno che le gerarchie e le scelte le ha già ben chiare. Uniche novità l’ingresso di capitan Bizzotto al posto di Mantovani e la presenza dal primo minuto di Bovo al posto di Zonta.
L’importanza della posta in gioco in campo si sentiva da subito. Soprattutto da parte dei biancorossi che partiti contratti e con un eccesso di timore reverenziale. Meglio il Pordenone, formazione quadrata e ben messa in campo, che gioca a memoria con la tranquillità tipica della prima della classe. Scaramucce da una parte e dall’altra ma di occasioni se ne sono viste poche, se si esclude un colpo di testa da ottima posizione di Guerra ben parato da Bindi, ma sanzionato con la segnalazione (errata, ma tant’è) di offside. Con il passare dei minuti il Vicenza cresceva, al 35 altro colpo di testa a botta sicura di Guerra ma la sfera si stampava sul palo e danzava pericolosamente sulla linea di fondo prima di venire calciata lontana da un difensore. Il Vicenza chiudeva il primo tempo in avanti e tra gli applausi del Menti. Nella ripresa si partiva con un pregevole slalom di Giacomelli, tiro a giro dal limite ma Bindi era piazzato e bloccava senza affanni. Le due squadre cominciavano ad allungarsi, e così negli spazi era più facile trovare inserimenti.
Al 25 la doccia fredda che gelava lo stadio: tiro d’angolo sul primo palo, la girata di testa di Candellone era imperiosa e per Grandi non c’era nulla da fare. Serena provava a mischiare le carte, dentro Zonta, Curcio e Zarpellon nel tentativo di acciuffare almeno il pari che per quanto era visto in campo sarebbe stato il risultato più giusto. Spazio nel finale anche a Mistrello, bomber di Coppa, e a Pontisso. Passavano soltanto 180 secondi e Maistrello timbrava subito il cartellino: cross di Giacomelli per il bomber che da due passi spingeva la palla in rete. Il tutto sotto la Sud piena all’inverosimile. Ultimi minuti in una bolgia, con il pubblico a volere la vittoria.
I biancorossi ci provavano, fino alla fine, ma il Pordenone non correva alcun rischio. Pari e patta, giusto e va bene così.