Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ferragni, stop alla lezione di trucco per bimbe malate «Iniziativa inopportuna»
PADOVA Uno stage di trucco con le ragazzine del reparto di Oncoematologia pediatrica di Padova. Chiara Ferragni aveva detto sì alla proposta e l’appuntamento era previsto per oggi. Ma la direzione ha bloccato tutto. «Questa iniziativa è inopportuna».
PADOVA Uno stage di trucco con le bambine e le ragazzine del reparto di Onco ematologia pediatrica di Padova. Chiara Ferragni aveva detto sì alla proposta arrivata direttamente dalle corsie dell’ospedale e aveva già bloccato la data in agenda. L’appuntamento era previsto per oggi. Ma qualche giorno fa la direzione generale dell’ospedale ha bloccato tutto. «Questa iniziativa è inopportuna». L’appuntamento è stato cancellato e le piccole pazienti che già sognavano di essere truccate dalla influencer forse ci sono rimaste un po’ male. A gennaio un’associazione di volontariato aveva fatto avere cd autografati di Fedez, il marito della Ferragni. Così una responsabile di reparto aveva pensato di coinvolgere la moglie del cantante, che è anche autrice di masterclass dedicate al make-up in cui insegna tutte le astuzie per utilizzare al meglio rossetti, mascara, fard e fondotinta. Le masterclass, come quella che si è tenuta da poco a Milano, sono incontri a pagamento, da tutto esaurito. Non sarebbe stato questo ovviamente lo spirito dell’incontro a Padova. Chiara Ferragni avrebbe incontrato bambine e ragazzine del day hospital di Oncoematologia pediatrica. Le pazienti che avessero avuto il via libera dei medici, avrebbero potuto partecipare a uno stage sul mondo del trucco con l’influencer.
Chiara Ferragni, contattata ieri, ha preferito non commentare la decisione dell’ azienda ospedaliera, che prima aveva fatto partire l’invito e poi lo aveva bloccato. Si trattava di una iniziativa privata, fanno sapere persone vicine alla moglie di Fedez. A parlare per conto dell’ospedale di Padova, invece, è Giorgio Perilongo, direttore del di- partimento per la salute della donna e del bambino. «È una decisione che non ho preso io ma di cui sono stato informato e che ho condiviso», sottolinea il medico. Che aggiunge: «È fuori discussione il lavoro che portiamo avanti in ospedale per regalare ai pa- zienti piccoli momenti di gioia durante il ricovero. È anche vero che tra le tante persone che si propongono, noi andiamo a cercare quei testimoni silenziosi disposti a donare il proprio tempo in modo altruistico. Per loro le porte sono sempre aperte, per chi in- vece cerca solo protagonismo le porte rimarranno chiuse». Perilongo si riferisce direttamente a Chiara Ferragni? «È un discorso generale che va bene per tutti. Personalmente, anche per ragioni generazionali, non conosco la signora Ferragni. Dico solo che cerchiamo persone che si avvicinano ai bambini malati preferendo il silenzio e la discrezione alla notorietà».
Perilongo, professore ordinario all’Università di Padova, spiega che «è sottilissimo il confine quando si parla di bambini tra il fare del bene e utilizzare i sentimenti che i piccoli generano. Questoriguarda anche gli spot televisivi dove vengono utilizzati bebè o ragazzini». Chiara Ferragni non sarebbe stata la prima ospite fra le corsie di Oncoematologia pediatrica. Da anni lo chef tristellato Massimiliano Alajmo e il maestro pasticciere nonché conduttore televisivo Luigi Biasetto trascorrono qualche ora con i pazienti per preparare qualche dolcetto da condividere in reparto. Ci sono poi i clown che sull’esempio di Patch Adams fanno sorridere i bimbi con gag e battute. «Alajmo e Biasetto non vengono qui per avere un titolo sul giornale. E per i clown abbiamo firmato una convenzione con una cooperativa che ne attestala professionalità. Diciamo che nel caso della signoraFer ragni chi ha avuto l’idea di invitarla e che aveva raccolto la sua adesione non ha seguito tutte le procedure che normalmente si seguono quando un personaggio così conosciuto arriva in ospedale».