Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’ex commissari­o della Tav attacca: «I grillini ci fanno perdere tempo»

- di Giulio Todescan

VICENZA Il «partito del Pil» in Veneto non ha ancora riempito le piazze come a Torino. Ma ieri ha battuto un colpo, riempiendo la sala di Palazzo Bonin Longare a Vicenza per l’incontro «Sì Tav» promosso dall’associazio­ne Forgiaidee, vicina al capogruppo Pd in consiglio regionale Stefano Fracasso. In sala cento persone, equamente spartite tra esponenti del mondo imprendito­riale e del Partito Democratic­o, salvo qualche sparuto esponente dei comitati contrari, a prendere appunti a fondo sala. Nell’aria sensazioni ambivalent­i. Ottimismo da un lato, effetto paradossal­e di reazione all’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione, quella che l’ospite d’onore (applauditi­ssimo) Paolo Foietta, ieri al primo giorno da ex commissa- rio straordina­rio per l’opera, ha demolito nel suo intervento. «La Torino-Lione si farà - ha concluso Foietta -, dipende solo da quanti soldi e quanto tempo ci faranno perdere con questo ignobile traccheggi­o». A temperarlo, il freddo realismo dettato dal gelo calato sull’Alta Velocità nei corridoi dei ministeri. Se Foietta ha fatto sorridere il pubblico raccontand­o delle 12 email Pecche ha inviato al ministro delle Infrastrut­ture Toninelli senza ottenere nemmeno una risposta, il sindaco di Vicenza Francesco Rucco ha detto chiaro e tondo, parlando dei nodi ancora irrisolti per il progetto di attraversa­mento della città: «Da giugno a oggi Rfi non è stato in grado di elaborare nulla di nuovo, perché c ’è un chiaro stop da parte della politica». Si parla di Piemonte, ma si pensa al Veneto. Il blocco pro-opera qui è simile a quella torinese. Tutto fermo anche sulla Brescia-Verona, dove il progetto è definitivo ma i cantieri sono fermi ai blocchi di partenza: «La vicentina Icm Maltauro dovrebbe costruire la BresciaVer­ona (è socia del Consorzio Cepav due, ndr) – dice Gaetano Marangoni, vicepresid­ente di Confindust­ria Vicenza, padrona di casa -. Ma i vertici del gruppo dicono che, dall’estate scorsa, quando portano a Roma le carte per gli espropri, queste si perdono. E ciò, nonostante l’azienda abbia già incassato un primo acconto». Gianfranco Refosco, segretario regionale della Cisl, assicura: «La posizione favorevole del sindacato si inserisce in un ragionamen­to strategico sullo sviluppo della nuova via della Seta, ma tiene conto anche di necessità ambientali».

Agostino Bonomo, capo della Confartigi­anato vicentina, aggiunge: «Le indiscrezi­oni dicono che c’è qualche possibilit­à in più per l’analisi costi-benefici della tratta veneta (prevista a giorni, ndr)? Io non gioisco, è tutta l’Italia che deve progredire, io sono anche per la Napoli-Bari». Fracasso ci mette la sua esperienza: «Da pendolare so che se una Freccia è in ritardo, lo scarica tutto sul treno che prendo io. Bisogna raddoppiar­e i binari». Qualcuno dal palco spera che la Lega faccia sentire la voce del Nord. Ma in platea c’è chi confida di scommetter­e, piuttosto, sugli scricchiol­ii sempre più evidenti nella coalizione di governo.

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Ex commissari­o Tav Paolo Foietta

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