Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Banca del latte materno , un software per migliorarla
VICENZA In un momento in cui le banche non godono di buona reputazione, ce n’è una a Vicenza in netta controtendenza. È «Blud», la «Banca del latte umano donato», sorta il 17 novembre del 2015 con l’apporto della Centrale del latte di Vicenza, la Fondazion e S a n B o r to l o e l a C ro ce Bianca, che già si è distinta a livello regionale e non solo, per adesioni di mamme donatrici e per l’efficienza della filiera messa in atto. «Blud fa un ulteriore salto di qualità - come sottolinea Massimo Bellettato, direttore della Pediatria - grazie all’acquisizione del software “JMilk”, donato alla terapia intensiva neonatale del San Bortolo dal Gruppo Unicomm». Ieri la presentazione dell’investimento da 44 mila euro che consente, tra molte altre cose, la tracciabilità di ogni singola unità donata e permette la messa in rete di più banche latte, facendo così di Vicenza uno dei punti di riferimento a livello nazionale.
«Un software che consente al reparto di Patologia neonatale, già eccellenza a livello regionale - precisa Giovanni Pavesi, direttore generale dell’Usl 8 Berica, presentando il progetto – di essere ancor più all’avanguardia e di mettersi al servizio dei piccoli pazienti provenienti da tutta la regione». E Coralba Scarrico, presidente Team for Children Vicenza Onlus, aggiunge: «Una sfida continua dovuta al fatto che una delle problematiche connesse al parto prima della 37esima settimana, è collegata proprio alla difficoltà delle mamme di produrre il latte necessario».
Lo scorso anno la Banca ha raccolto 110 litri di latte che sono stati, è proprio il caso di dire, fonte di vita per 60 bambini nati prematuri e sotto il chilo e mezzo di peso, che rappresentano un quarto dei nati prematuri al San Bortolo nel 2018, che sono stati complessivamente 250 su 350 ricoverati nel reparto di Patologia neonatale.