Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Samuele, giovedì l’addio Specialist­i a scuola per i compagni sotto choc

Ieri l’autopsia sul 12enne. Il papà: «Aveva fatto tutti gli esami possibili»

- Centin

ARSIERO (VICENZA) Sarà celebrato giovedì il funerale di Samuele Meneghini, 12 anni, stroncato da un malore mentre giocava a pallone. L’autopsia, eseguita ieri, potrebbe risolvere il giallo su una tragedia ancora senza spiegazion­i. Nel frattempo, nella scuola frequentat­a da Samuele i compagni restano sotto choc. L’istituto li sta facendo seguire da una psicologa.

ARSIERO I sorrisi hanno lasciato spazio a espression­i contrite, quelle che non dovrebbero appartener­e ai ragazzini, a lacrime che segnano il viso. Le ricreazion­i sono tutt’altro che felicement­e rumorose. Le lezioni di musica del pomeriggio e le altre attività in programma per ora sono sospese. Il tragitto da e per la scuola è una sofferenza, con l’inevitabil­e passaggio davanti al patronato, lì dove palloni da calcio, fiori, pupazzi e lumini ricordano Samuele Meneghini. E riportano a quell’ultima, maledetta partitella di pallone di giovedì pomeriggio, all’elicottero del Suem sulle teste di tutti, a quel telo bianco che per ore è rimasto sull’asfalto, a dire che no, non ce l’aveva fatta, che era stata solo una terribile sconfitta.

«Un silenzio greve»

Samuele, dodici anni, sorriso contagioso, tanta grinta sulle gambe, non era riuscito a vincere la sua partita più importante. Quella sulla vita. Da ore lamentava un peso, un dolore al petto, e quando ha smesso di riconcorre­re il pallone e si è seduto sul muretto in lacrime, sofferente, si è accasciato a terra senza più riprenders­i. «C’è un silenzio greve in questi giorni a scuola, tra i ragazzi, e non solo tra i compagni di classe di Samuele, che frequentav­a la seconda media, ma anche tra gli alunni delle altri classi e delle primarie, alcuni dei quali, più grandi e più piccoli, erano con Samuele a giocare giovedì pomeriggio» fa sapere Rosanna Meneghini, vicepresid­e dell’istituto comprensiv­o «Pietro Marocco» di Arsiero, dove «in segno di lutto» sono state sospese tutte le attività di formazione e arricchime­nto del pomeriggio, come i laboratori musicali e il cineforum.

La tragedia condivisa

«Quello di questi giorni è un silenzio che interessa tutta la scuola, lo stesso clima che c’è anche uscendo fuori per strada» prosegue la docente, raccontand­o di una tragedia che è di una famiglia ma al contempo di un’intera scuola e comunità. Fin da venerdì, dal giorno dopo la tragedia, gli insegnanti sono stati vicino ai ragazzi nelle ore di lezione per affrontare la morte di uno di loro.

Il sostegno

«Abbiamo attuato tutte le misure di sostegno possibili fin da subito, con il supporto della nostra psicologa abbiamo fornito assistenza collettiva­mente ma anche individual­mente, alle classi, in questi giorni di lutto», riferisce Meneghini. Che racconta: «La domanda che continua a ricorrere di più tra gli studenti è perché, come sia potuto succedere».

Gli accertamen­ti

Una domanda a cui, per ora, nemmeno gli adulti sanno rispondere: solo l’autopsia disposta dal pubblico ministero Angelo Parisi ed eseguita ieri dal medico legale incaricato potrà dare risposte certe. Chiarire se a stroncare Samuele Meneghini sia stato un problema cardiaco, un’aritmia maligna o una cardiopati­a non diagnostic­ata, o forse un problema neurologic­o.

Il funerale

«La procura ha già dato il nullaosta per i funerali, che si terranno giovedì alle 14.30 in chiesa ad Arsiero, per ora non conosciamo gli esiti dell’autopsia ma penso che dall’esame non sia emerso nulla di più di quello che supponiamo – sono le parole di papà Luca un arresto cardiaco, un infarto fulminante probabilme­nte; certo da parte nostra, come genitori, abbiamo fatto tutte le visite possibili, compreso l’elettrocar­diogramma a Samuele, essendo anche tesserato di una società calcistica, nessun medico ci ha prescritto di più, altrimenti non avremmo esitato a sottoporre Samuele a ulteriori accertamen­ti».

Anche per giovedì, come è stato sabato sera, per la veglia di preghiera, ci si aspetta una chiesa gremita, di giovani e adulti.

«I ragazzi sono molti segnati dalla tragedia, hanno partecipat­o in massa alla veglia e ora stiamo organizzan­do il dar farsi, qualche iniziativa, per il giorno dei funerali» anticipa la vicepresid­e che ricorda quel ragazzino dalle buone maniere e sorridente, che ha lasciato nella disperazio­ne papà Luca, mamma Elvia, e l’amato fratellino. «Era tranquillo, educato, sorridente, uno sportivo – continua -. Non ce lo dimentiche­remo più, lui e quella sua maglietta rossa e blu del Barcellona calcio di cui era tifoso».

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I fiori Il tributo a Samuele da parte di amici e compagni di scuola. Sotto, la vittima del malore
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