Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Va espulso», ma il nigeriano che ha aggredito i vigili è scomparso
VICENZA Deve tornarsene in Nigeria, il suo Paese d’origine, ma proprio quando, su intervento diretto del ministro Matteo Salvini, il prefetto di Vicenza firma il decreto di espulsione, ecco che lui fa perdere le tracce. Si rende irreperibile. Tanto che la questura ha staccato un ordine di rintraccio a suo carico. Fa ancora parlare di sé Cletus Solomon, il nigeriano di 21 anni che martedì scorso ha morso due agenti di polizia locale che tentavano di immobilizzarlo a Campo Marzo, intervenuti su richiesta dei militari dell’esercito, che non riuscivano a calmare il giovane straniero. Alla richiesta di identificarsi, di fornire i documenti, aveva fatto resistenza, arrivando a staccare un pezzo della falange a un vigile, che, finito al pronto soccorso, ne avrà per una trentina di giorni. Condannato a otto mesi e rimesso in libertà, il nigeriano non ha ottenuto il rinnovo del permesso di protezione umanitaria richiesto, anche a causa dell’arresto. Il ministro Salvini aveva seguito personalmente il caso. E dall’interesse era scaturita la linea dura: «Il prefetto – avevano fatto sapere venerdì dal Viminale – firmerà il decreto di espulsione nei confronti dello straniero. Una volta notificato, il nigeriano sarà condotto in un Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio, ndr) e successivamente rimpatriato». Peccato che per ora Solom non si trovi.
Altro caso quello di Jonathan Egbe, connazionale di 23 anni, che giovedì pomeriggio è sfuggito a un controllo della polizia locale a Campo Marzo, si è intrufolato in un palazzo di viale Milano e lanciato dal quarto piano. Tutto pur di evitare il controllo, sapendo di avere con sé droga, di cui si è liberato durante la corsa. Una volta dimesso dall’ospedale, dove è stato operato per le due vertebre rotte venerdì pomeriggio e dove si trova piantonato, il giovane verrà trasferito in carcere. Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e per la detenzione ai fini di spaccio dei 25 grammi di marijuana, ieri mattina lo straniero, difeso dall’avvocato Nicoletta Pan, non ha voluto rispondere al giudice Roberto Venditti che si è portato nel reparto del San Bortolo per l’interrogatorio di convalida. E che poi ha confermato per lui la misura del carcere, quella sollecitata anche dal pm Claudia Brunino. Egbe, per quanto non abbia voluto rispondere alle domande e chiarire i fatti, ha raccontato di essere un richiedente asilo politico e di essere arrivato circa tre mesi fa da Reggio Calabria nel Vicentino, ospite di amici.