Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Glaxo cede anche l’impianto produttivo Trattativa al via per i 250 posti di lavoro
Subentra la lombarda Acs Dobfar. A Verona la multinazionale manterrà la direzione Italia
VERONA Nuova importante svolta nella quasi centenaria storia veronese della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline. Giovedì scorso, Alessandro De Venuto, government affairs manager di GSK, ha comunicato direttamente al sindaco di Verona, Federico Sboarina, la notizia che lo stabilimento scaligero di Glaxo Manufacturing (250 dipendenti) sarà ceduto all’italiana Acs Dobfar di Agrate (Monza Brianza). Nelle stesse ore, una lettera con la medesima notizia è stata inviata ai sindacati di settore, con i quali è stata subito aperta una trattativa a salvaguardia dei 250 posti di lavoro. Adesso ci sono 45 giorni di tempo per trovare un’intesa.
La rinuncia a questo ramo d’azienda è il secondo passo indietro di GlaxoSmithKline da Verona, dopo la cessione del centro ricerche ad Aptuit, avvenuta 10 anni fa. C’è preoccupazione nel mondo sindacale, che peraltro ha già in corso una serie di incontri e una serrata trattativa. L’ipotesi a cui si lavora è quella secondo cui la lombarda Acs Dobfar possa continuare la produzione di antibiotici e cefalosporine, cioè i prodotti che oggi escono dai laboratori veronesi di via Fleming. Il contratto di cessione di ramo d’azienda, che varrà a decorrere dal prossimo anno, conterrebbe una clausola proprio in questo senso.
GlaxoSmithKline manterrà invece a Verona la propria direzione per l’Italia: gli uffici si trasferiranno però dalla storica sede di via Fleming in una nuova palazzina in via dell’Agricoltura, di fronte alla Fiera, accanto alle altre due strutture che oggi ospitano Unicredit e che prossimamente accoglieranno gli uffici di Do Bank.
I sindacati del settore chiedono di avere in tempi rapidi un completo Piano industriale relativo all’operazione, e le preoccupazioni si sommano a quelle già esistenti in riva all’Adige in vista della imminente grande alleanza tra la multiutility Agsm, che sta per fondersi con la vicentina Aim per poi stringere nuovi patti con Ascopiave e col colosso milanese A2A (i sindacati di settore sono gli stessi in tutte queste vicende). Proprio ieri, tra l’atro, il tabloid inglese The Inquirer, specializzato in temi tecnologici, ha pubblicato un articolo secondo il quale la multinazionale del farmaco starebbe per licenziare 250 persone a Londra, nel suo centro-ricerche britannico.
Il presidente di Confindustria Verona, Michele Bauli, è intervenuto sulla vicenda spiegando che «la cessione dello stabilimento veronese fa parte di scelte di una multinazionale che ha strategie globali, ma anche una lunga tradizione di crescita insieme al territorio. È importante, al di là della proprietà, - ha aggiunto Bauli - che le competenze, patrimonio materiale e immateriale che GSK rappresenta per Verona, rimangano e continuino a crescere nel nostro territorio, e in questo senso l’amministratore delegato di GSK ha dato delle rassicurazioni. L’impresa che viene a investire nel ramo cefalosporine – ha concluso Bauli è un player importante, che saprà valorizzare un’azienda inserita nel sistema produttivo veronese e saprà dare ulteriore slancio ad una realtà preziosa».
L’ipotesi di una dismissione della Glaxo Manufacturing circolava ormai da quasi due anni. Nel maggio dell’anno scorso era stato indetto uno sciopero per lamentare le scarse informazioni fornite in materia dall’azienda. Glaxo ha una sede a Verona fin dal lontanissimo 1932, ed è un nome popolare anche al di fuori dell’ambito economico per avere a lungo sponsorizzato la squadra locale di basket nel suo periodo d’oro