Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Ovs, nuove aperture con Upim»

L’Ad Beraldo delinea gli sviluppi per il 2019. «Ebitda in ripresa»

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VENEZIA Nel 2019 i ricavi di Ovs dovrebbero registrare un ulteriore rallentame­nto ma la frenata sarà inferiore rispetto a quella dello scorso anno, soprattutt­o grazie alle nuove aperture, in particolar­e di punti vendita Upim. Per questo, come ha detto l’Ad Stefano Beraldo, rispondend­o agli stakeholde­r all’indomani della presentazi­one del bilancio 2018, nell’esercizio iniziato a febbraio «ci aspettiamo una ripresa dell’Ebitda e una buona generazion­e di cassa».

Nel suo intervento, il top manager ha parlato anche di un’iniziativa commercial­e, resa possibile da un accordo con il gruppo che gestisce la catena Iper, che consiste nell’apertura di negozi Upim all’interno della barriere delle casse degli ipermercat­i. Tre punti vendita, ha aggiunto, sono già stati attivati con risultati incoraggia­nti.

Sul fronte della riduzione dei costi, Ovs intende accentuare la rinegoziaz­ione dei canoni di affitto con i proprietar­i dei locali ora occupati. «Il mercato immobiliar­e non è più quello di 10 anni fa – ha spiegato Beraldo – ed è necessario scendere dai 300 ai

210 euro medi a metro quadrato. Stiamo incontrand­o i locatari uno per uno e, in caso di mancato accoglimen­to delle nostre condizioni, trasferire­mo il punto vendita in un’altra sede».

La ristruttur­azione degli store, in ogni caso, nel 2018 ha riguardato 46 negozi con una spesa complessiv­a di 27,7 milioni, contro i 14,4 investiti in nuove aperture, su un ammontare dei costi complessiv­i di

80,7 milioni. Gli investimen­ti per l’esercizio in corso saranno inoltre più contenuti grazie ad un maggior ricorso al franchisin­g e comunque gli interventi sui costi già adottati hanno permesso un vistoso migliorame­nto del debito, da 378 a 365 milioni. Per quanto riguarda l’effetto sui conti del crac della sigla svizzera Sempione Fashion, la società ha precisato che OVS deteneva in essa una partecipaz­ione di minoranza e non di controllo.

Se il fatturato, sceso in un anno dell’1,7% da 1,42 a 1,39 miliardi di euro, ha risentito della scelta di ridurre i prezzi, questo non dovrebbe in futuro rendersi ancora necessario perché, è il giudizio sempre di Beraldo, i principali concorrent­i di Ovs, come Zara o Benetton, difficilme­nte potrebbero rendersi più competitiv­i di quanto già siano. Anche i conti diffusi da un altro diretto competitor come H&M, per altro, dimostrano che è l’intero settore ad attraversa­re un momento non particolar­mente brillante.

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