Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Dorilla in Tempe» L’opera di Vivaldi e quel barocco pop

- Camilla Gargioni

«Ogni numero di Dorilla ha un potente motore ritmico, che rende questo barocco vicino alla nostra musica pop o persino rock». Così Diego Fasolis, direttore d’orchestra svizzero già alla Fenice per il Requiem mozartiano venerdì scorso, descrive l’inedito allestimen­to dell’opera vivaldiana Dorilla in Tempe, che andrà in scena il 23 aprile al Malibran (ore 19, www.teatrolafe­nice.it). Intrigo romantico pastorale in tre atti, su libretto del veneziano Antonio Maria Lucchini, narra la vicenda di Dorilla, figlia del re Admeto e innamorata del pastore Elmiro, ambientata in Tessaglia, antica regione della Grecia devota al culto di Apollo. Per salvare il suo regno, Admeto è costretto a sacrificar­e Dorilla al serpente Pitone, un mostro marino che divora vergini innocenti; ma la fanciulla viene salvata dal dio Apollo, che nelle vesti del pastore Nomio se ne invaghisce e la rivendica in sposa. Dorilla allora tenta la fuga con l’amato Elmiro, che viene però catturato e condannato a morte: solo l’intervento di Apollo darà alla storia il suo lieto fine. «Prendendo spunto dall’ouverture che precede il primo atto, dove Vivaldi inserisce il tema della Primavera, ho pensato che questa metamorfos­i di Dorilla da giovinetta a ragazza e poi a persona adulta potesse simboleggi­are la madre terra e il suo rapporto con il sole, quindi il ciclo delle stagioni» commenta il regista Fabio Ceresa. Repliche 27 e 30 aprile, 2 e 5 maggio.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy