Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ponte, chiude il primo cantiere brindisi nell’alveo del Brenta

- di Raffaella Forin

BASSANO Un brindisi nell’alveo del Brenta per suggellare la fine della prima fase dell’intervento di restauro del Ponte degli Alpini. E da oggi inizia la rimozione del terrapieno provvisori­o costruito attorno all’area di lavoro con massi e terra.

Nel tardo pomeriggio di ieri, le maestranze dell’impresa appaltatri­ce, la Inco di Pergine, con il sindaco Riccardo Poletto e il suo vice Roberto Campagnolo hanno festeggiat­o il primo traguardo raggiunto, il più delicato e complesso del progetto perché ha interessat­o le due stilate più compromess­e, quelle ad est, dove la struttura era ceduta di circa 50 centimetri. «Siamo arrivati a quello che fino allo scorso inverno sembrava un risultato insperato», è il commento di Campagnolo. Questa mattina, l’impresa inizierà a rimuovere il materiale e a smantellar­e il cantiere dopo che ieri il direttore del Genio civile per Vicenza, Mauro Roncada, ha effettuato un sopralluog­o sul posto assieme a Gianmaria De Stavola, consulente del Comune, a Carlo Bettio, direttore operativo del restauro, e ai tecnici comunali. Quattro mesi e mezzo di lavoro per la Inco che da aprile ha dovuto fare i conti con le piene del Brenta e i ripetuti allagament­i. «Il maltempo e il fiume ci hanno condiziona­ti nell’intervento: avremmo potuto terminare prima se le condizioni meteo fossero state più clementi», conferma Floriano Perini, direttore tecnico dell’impresa. A detta delle maestranze, al di là della portata fluviale che ha creato più di qualche disagio, l’opera non ha presentato particolar­i difficoltà. Tutti ammettono di essersi emozionati nel momento in cui il ponte è stato sollevato e raddrizzat­o. «Poteva anche non reagire bene», fa notare Stefano Prighel, il capocantie­re. Dalla prossima settimana l’impresa si sposterà sull’impaLcato, sempre lato est. «Toglieremo il tavolato per controllar­lo e sostituire­mo le parti danneggiat­e spiega Perini - quindi ci concentrer­emo sulle balaustre e poi toccherà al tetto». I lavori, dunque, interesser­anno la parte superiore del monumento, ma la Inco assicura che il ponte non sarà chiuso ai pedoni.

Da dicembre, si passerà all’ultima

fase del restauro sulle due stilate a ovest .E qui si annuncia una novità. «Il progetto prevede la costruzion­e delle dighe nell’alveo a sud del monumento, con accesso da via Macello - chiarisce Campagnolo - mentre la ditta ha proposto di costruirle a nord, con ingresso da via Volpato perché lo spazio di manovra è maggiore quindi più agevole. Una soluzione che i tecnici e il Genio civile stanno valutando». Intanto, la trave lignea Casarotti rimossa dalla stilata 2 andrà al Cnr di San Michele all’Adige, in Trentino, all’istituto dove gli esperti studiano il materiale e la sua evoluzione. Tra gli addetti ai lavori della Inco c’è anche Dario Moltrer, alpino della sezione Ana di Trento. «Ero a Bassano durante l’adunata del 2008 e ricordo bene quanta gente affollava il ponte», ricorda. Restaurarl­o, per lui, e un ulteriore motivo d’orgoglio.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy