Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovo ospedale di Padova, paga l’Inail: 450 milioni
Accolta la richiesta della Regione. Zaia: «Si parte». Coletto: «Il progetto ora può decollare»
PADOVA Svolta decisiva nella storia infinita del nuovo ospedale di Padova: ora i soldi ci sono. Ieri l’Inail ha comunicato alla Regione di averne accettato la richiesta di finanziamento di 450 milioni e di aver inserito l’opera nel «Piano triennale d’investimento 2019/2021 per le iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria». Stanziamento che, unito ai 150 milioni messi da parte dal bilancio regionale (più altri 80 accantonati nel 2018) e ai 70 promessi dal ministero della Salute, raggiungono la cifra preventivata per il polo di Padova est (918 letti). Il nuovo cronoprogramma lo detta l’Inail, che ha chiesto alla stazione appaltante, cioè l’Azienda ospedaliera della città del Santo, di comunicare entro il 28 giugno un primo studio di prefattibilità, ovvero «una relazione tecnica descrittiva dell’esistente e dell’intervento in progetto».
Il documento dovrà precisare: lo stato dell’area edificabile (i terreni di Padova est lo scorso 22 novembre ceduti dal Comune alla Regione); il tipo di intervento; la consistenza degli immobili da realizzare; la descrizione delle opere architettoniche, strutturali e impiantistiche; lo stato attuale della progettazione; la tempistica ipotizzata e un aggiornamento della spesa complessiva. Spetterà a Luciano Flor, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, lanciare la gara per il progetto, da consegnare poi all’Inail, «che procederà — si legge nella comunicazione scritta alla Regione — tramite gara ad evidenza pubblica, a dare il via all’appalto e all’esecuzione dei lavori». E quindi «a consegnare la struttura sanitaria all’ente proponente (Palazzo Balbi, ndr) e alla stipula del contratto di locazione, per la durata di 20 anni, rinnovabile». E con un tasso del 2,5%, rispetto all’8% chiesto dalla Bei. «E’ bello pensare che dopo dieci anni di chiacchiere e montagne di carte si possa partire — dichiara il governatore Luca Zaia —. Possiamo dire che è in vista una nuova formula di partenariato pubblico pubblico».
Un successo frutto di tre anni di lavoro portato avanti da Luca Coletto, attuale sottosegretario alla Salute ed ex assessore regionale, insieme al direttore generale della Sanità del Veneto, Domenico Mantoan. «E’ un bel colpo — ammette Coletto — 450 milioni sono una cifra importante. Dopo anni di tribolazioni, finalmente il nuovo ospedale di Padova può decollare. Stavolta ci siamo. E’ la giusta ricompensa per una Regione che è sempre stata abile nella programmazione della rete ospedaliera e nella progettazione dell’edilizia sanitaria». E’ un giorno di festa anche per Fabrizio Boron, presidente della commissione Sanità: «Non avevo dubbi che il progetto sarebbe andato a buon fine, la Regione è un ente solido e affidabile e nessun istituto avrebbe negato il finanziamento. Per me è la chiusura del cerchio: in quattro anni abbiamo condotto in porto la riforma delle Usl, il Piano sociosanitario, le schede ospedaliere, l’ospedale di Padova e, a breve, anche la nuova Pediatria. Spazzati via i profeti di sventura». «E’ la dimostrazione che lavorando insieme, i risultati arrivano», dicono il sindaco di Padova, Sergio Giordani, e il rettore dell’Ateneo, Rosario Rizzuto. Sarcastico Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd: «Plaudo al vento dell’Europa, che ha portato a Padova 450 milioni».