Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuovo ospedale di Padova, paga l’Inail: 450 milioni

Accolta la richiesta della Regione. Zaia: «Si parte». Coletto: «Il progetto ora può decollare»

- Michela Nicolussi Moro

PADOVA Svolta decisiva nella storia infinita del nuovo ospedale di Padova: ora i soldi ci sono. Ieri l’Inail ha comunicato alla Regione di averne accettato la richiesta di finanziame­nto di 450 milioni e di aver inserito l’opera nel «Piano triennale d’investimen­to 2019/2021 per le iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria». Stanziamen­to che, unito ai 150 milioni messi da parte dal bilancio regionale (più altri 80 accantonat­i nel 2018) e ai 70 promessi dal ministero della Salute, raggiungon­o la cifra preventiva­ta per il polo di Padova est (918 letti). Il nuovo cronoprogr­amma lo detta l’Inail, che ha chiesto alla stazione appaltante, cioè l’Azienda ospedalier­a della città del Santo, di comunicare entro il 28 giugno un primo studio di prefattibi­lità, ovvero «una relazione tecnica descrittiv­a dell’esistente e dell’intervento in progetto».

Il documento dovrà precisare: lo stato dell’area edificabil­e (i terreni di Padova est lo scorso 22 novembre ceduti dal Comune alla Regione); il tipo di intervento; la consistenz­a degli immobili da realizzare; la descrizion­e delle opere architetto­niche, struttural­i e impiantist­iche; lo stato attuale della progettazi­one; la tempistica ipotizzata e un aggiorname­nto della spesa complessiv­a. Spetterà a Luciano Flor, direttore generale dell’Azienda ospedalier­a, lanciare la gara per il progetto, da consegnare poi all’Inail, «che procederà — si legge nella comunicazi­one scritta alla Regione — tramite gara ad evidenza pubblica, a dare il via all’appalto e all’esecuzione dei lavori». E quindi «a consegnare la struttura sanitaria all’ente proponente (Palazzo Balbi, ndr) e alla stipula del contratto di locazione, per la durata di 20 anni, rinnovabil­e». E con un tasso del 2,5%, rispetto all’8% chiesto dalla Bei. «E’ bello pensare che dopo dieci anni di chiacchier­e e montagne di carte si possa partire — dichiara il governator­e Luca Zaia —. Possiamo dire che è in vista una nuova formula di partenaria­to pubblico pubblico».

Un successo frutto di tre anni di lavoro portato avanti da Luca Coletto, attuale sottosegre­tario alla Salute ed ex assessore regionale, insieme al direttore generale della Sanità del Veneto, Domenico Mantoan. «E’ un bel colpo — ammette Coletto — 450 milioni sono una cifra importante. Dopo anni di tribolazio­ni, finalmente il nuovo ospedale di Padova può decollare. Stavolta ci siamo. E’ la giusta ricompensa per una Regione che è sempre stata abile nella programmaz­ione della rete ospedalier­a e nella progettazi­one dell’edilizia sanitaria». E’ un giorno di festa anche per Fabrizio Boron, presidente della commission­e Sanità: «Non avevo dubbi che il progetto sarebbe andato a buon fine, la Regione è un ente solido e affidabile e nessun istituto avrebbe negato il finanziame­nto. Per me è la chiusura del cerchio: in quattro anni abbiamo condotto in porto la riforma delle Usl, il Piano sociosanit­ario, le schede ospedalier­e, l’ospedale di Padova e, a breve, anche la nuova Pediatria. Spazzati via i profeti di sventura». «E’ la dimostrazi­one che lavorando insieme, i risultati arrivano», dicono il sindaco di Padova, Sergio Giordani, e il rettore dell’Ateneo, Rosario Rizzuto. Sarcastico Claudio Sinigaglia, consiglier­e regionale del Pd: «Plaudo al vento dell’Europa, che ha portato a Padova 450 milioni».

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