Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Da Variati a Gardini, tutti i big che sono rimasti fuori
All’ex sindaco di Vicenza non bastano 50 mila preferenze. Calò: «Questo impegno avrà un seguito»
VENEZIA Noi non ci saremo. Nella vita può capitare di prendere quasi 50 mila preferenze personali e di rimanere comunque fuori dalla porta del Parlamento europeo. È accaduto ieri ad Achille Variati, primo dei non eletti nella lista del Partito Democratico. L’ex sindaco di Vicenza, abituato a uscire vincitore da sfide elettorali giudicate impossibili, questa volta ha dovuto arrendersi e cedere il passo alla concittadina Alessandra Moretti, che in un passato non lontano fu la sua vice in Comune a Vicenza. «Avevo sempre detto - ricorda - che questa era la sfida più difficile della mia vita. Così è stato, ma sono orgoglioso di averla accettata e di aver portato avanti la voce e le rivendicazioni di un territorio che deve iniziare a contare di più in Europa. La delusione per il risultato complessivo non cancella la soddisfazione per il sostegno arrivato dal territorio».
Nella lista dei dem, particolarmente competitiva, sono parecchi i nomi di spicco che devono rinunciare a Bruxelles: dall’ex parlamentare trevigiana Laura Puppato (quasi 48mila preferenze) alle uscenti Kyenge e De Monte, fino all’outsider per eccellenza, quell’Antonio Silvio Calò, già cittadino europeo dell’anno, che si è fermato a quota 32.800: «Abbiamo fatto il massimo nonostante risorse limitatissime, devo tutto alle ragazze e ai ragazzi che mi hanno accompagnato in questa avventura entusiasmante. È ancora presto per sapere come e dove, ma sento di dover dare seguito a questo nostro impegno». Come dire: di Calò risentirete parlare presto.
Anche sul fronte di centrodestra si contano alcune bocciature illustri, per quanto preventivabili. Non torneranno a Bruxelles gli uscenti Elisabetta Gardini, eurodeputata di lungo corso, e Remo Sernagiotto. Entrambi eletti cinque anni fa con Forza Italia, strada facendo sono transitati in Fratelli d’Italia - Gardini proprio all’ultimo e in aperta polemica con Tajani per la formazione delle liste -, ben sapendo che il collo di bottiglia per la rielezione si sarebbe fatto molto più stretto. Infatti: Gardini ha raccolto oltre 14 mila preferenze e si è piazzata terza dietro la coppia d’assi MeloniBerlato, mentre Sernagiotto è scivolato nelle posizioni di rincalzo, mettendo insieme poco più di 7 mila voti personali. A proposito di Forza Italia: con l’accordo-capestro, che a Nordest ha garantito l’elezione al campione della Svp Herbert Dorfmann (100 mila preferenze in Alto Adige), gli azzurri sono spariti dalla geografia elettorale europea di questo pezzo d’Italia. Nonostante Silvio. (a.z.)
” Achille Variati Era la sfida elettorale più difficile della mia vita, sono orgoglioso di averla accettata. La delusione per il risultato non cancella il sostegno del territorio