Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

I creditori: «Mercatone Uno, crisi già evidente un anno fa»

Dipendenti in sit-in. Il governo promette commissari e cassa integrazio­ne

- di GIanni Favero

VENEZIA Il governo propone la Cassa integrazio­ne straordina­ria per i lavoratori di Mercatone Uno, al termine del primo vertice per gestire la nuova crisi della società. Ma il suo fallimento non è un fulmine a ciel sereno. Anzi, già un anno fa i fornitori oggi costituiti in associazio­ne con base a Bassano avevano segnalato al ministero per lo Sviluppo economico come non fosse ragionevol­e puntare su Shernon Holding per cercare di rilanciare la rete di punti vendita in concordato preventivo.

A sottolinea­rlo è il direttore del Comitato, William Beozzo, presidente veneto di Confimi, al quale aderisce una larga parte delle 500 aziende italiane che avevano la catena dell’arredament­o come cliente e che oggi risultano creditrici, si calcola, di almeno 250 milioni di euro. E sempre nel giugno del 2018, viene ricordato, era stata presentata istanza di fallimento al Tribunale di Bologna ma con un esito, anche in questo caso, di completa indifferen­za.

È forse anche per questo che, dopo la richiesta formale di default presentata alla magistratu­ra di Milano da due aziende fornitrici, lo scorso 30 marzo, il giudice ha scelto di ascoltare direttamen­te anche lo stesso Beozzo. È avvenuto giovedì, prima di decretare definitiva­mente il default di Shernon, il giorno successivo. Gli indizi di scarsa affidabili­tà della holding, insomma, sarebbero stati facilmente intercetta­bili con largo anticipo, cioè in tempo per evitare la cessione di 55 negozi, sui 68 della rete italiana di Mercatone Uno, ad opera dei commissari che avevano seguito la fase della gestione straordina­ria.

Invece, sostiene l’Associazio­ne, si è tirato dritto, credendo alla solidità di una società presieduta dall’imprendito­re vicentino, Valdero Rigoni, con capitale sociale di appena un milione, appartenen­te ad un’insegna con sede a Malta; e poi, più di recente, ceduta ad una altrettant­o impalpabil­e Maiora Invest, di Padova. Rigoni aveva annunciato lo scorso novembre l’intenzione di investire una trentina di milioni sulla Shernon per rilanciare Mercatone Uno e raddoppiar­e il fatturato entro il 2022. Il denaro, però, che sarebbe dovuto giungere da una cordata di finanziato­ri che l’imprendito­re sosteneva di avere alle spalle, non è mai arrivato. Mentre il debito è salito a 90 milioni e i negozi hanno perso 5,5 milioni di euro ogni mese, da novembre ad oggi, dunque abbastanza da indurre Shernon a chiedere un nuovo concordato in bianco, all’inizio di aprile, nel tentativo di scongiurar­e un fallimento invece decretato il

24 maggio. Pronunciam­ento della magistratu­ra del quale i lavoratori sono venuti a conoscenza la notte tra venerdì e sabato scorsi con un messaggio via Whatsapp trasmesso dai direttori dei negozi e nel quale si spiegava che i punti vendita, dalla stessa mattina successiva, sarebbero rimasti chiusi. Per il Veneto è una questione che riguarda circa

130 lavoratori, sui 1.800 in Italia, in carico alle quattro sedi di Noventa Padovana, Carrè, Occhiobell­o e Legnago, località, queste ultime, nelle quali ieri i dipendenti hanno organizzat­o dei presidi. Una terza manifestaz­ione anche a Roma, di fronte al ministero per lo Sviluppo economico, dove ieri le parti sono state convocate ad un vertice al quale ha preso parte lo stesso ministro Luigi Di Maio.

Dopodomani, è l’impegno assunto dal vicepremie­r pentastell­ato, ci sarà «un tavolo con creditori e fornitori. Obiettivo minimo da attuare subito è la Cassa integrazio­ne straordina­ria per i lavoratori. Il tribunale di Bologna – ha detto ancora - deve autorizzar­e la procedura di amministra­zione straordina­ria e riprendere l’esercizio provvisori­o il prima possibile così da consentire il ricorso agli ammortizza­tori sociali». Poi una fase di reindustri­alizzazion­e. «Ce la metteremo tutta – ha chiuso Di Maio - lavorando con parti sociali e Regioni”.

 ??  ?? Protesta Il sit-in dei dipendenti ieri davanti al magazzino di Legnago, nel Veronese
Protesta Il sit-in dei dipendenti ieri davanti al magazzino di Legnago, nel Veronese

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy