Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Migliaia in corteo per la sanità altovicentina «Liste d’attesa infinite e assenza di personale, la Regione sta smantellando i nostri servizi»
SCHIO Un corteo lungo un chilometro nel nome della «sanità pubblica». È stata un’invasione pacifica della zona industriale di Schio quella che, ieri pomeriggio, ha visto migliaia di cittadini muoversi in corteo fino all’ospedale di Santorso. All’iniziativa, promossa dalla lista di minoranza Coalizione Civica Schio, hanno aderito circa un centinaio di altre civiche e partiti, associazioni e sindacati della provincia.
«Questa è la manifestazione di un intero territorio contro la Regione e contro Luca Zaia» dichiara il consigliere comunale di Coalizione Civica Schio Carlo Cunegato.
Annunciato da settimane, il serpentone è partito dal palazzetto Palaromare alle 14.30: sotto la sorveglianza di polizia locale, carabinieri e polizia di Stato, i manifestanti «armati» di striscioni hanno percorso circa quattro chilometri. Al di là dei numeri - cinquemila partecipanti secondo gli organizzatori, un terzo per le forze dell’ordine - è di rilievo l’elenco di realtà e associazioni partecipanti, ognuno con un’unica bandiera: dalla civica che amministra Schio Noi Cittadini con il sindaco Valter Orsi senza fascia - al Pd e al Movimento 5 Stelle, presenti con esponenti regionali, da formazioni prettamente di sinistra come la stessa Coalizione Civica a Forza Italia e a movimenti come il Fronte Sovranista Italiano, fino a Cgil, Cisl, Uil e Usb.
Presenti anche vari sindaci altovicentini, tutti senza fascia tricolore: tra gli altri Giovanni Casarotto (Thiene), Franco Balzi (Santorso), Luca Cortese (Sarcedo).
A riunire forze tanto diverse è la preoccupazione per il futuro dei servizi sanitari nell’Usl 7: all’azienda sanitaria alto vicentina-bassanese si imputano tempi lunghi nelle prenotazioni di visite in varie specialità, forti carenze di personale medico (a partire dal Pronto Soccorso), in qualche caso assenza di risposte. «Con questo evento ci rivolgiamo direttamente alla Regione Veneto - osserva Daniele Dalla Costa, segretario democratico scledense -, un’iniziativa forte per dire ai vertici regionali che i servizi sanitari qui iniziano a non funzionare al punto che la gente sempre più spesso ricorre all’operatore privato. È inaccettabile, la sanità deve essere pubblica e accessibile a tutti».
Cunegato sottolinea «il carattere trasversale» dell’evento andato in scena ieri pomeriggio a Schio, «noi abbiamo innescato la scintilla ma la manifestazione è stata il frutto di un lavoro collettivo. Non finisce qui, da oggi in poi lavoreremo a un comitato che porti avanti queste istanze».
Giunti all’ospedale, sugli scalini dell’ingresso i promotori hanno spiegato ai presenti le motivazioni della protesta, partendo dalla «cancellazione dei due ospedali di Schio e Thiene nel 2012 che non ha prodotto gli effetti sperati. Tutto l’opposto: per pagare il project e i privati da allora nella sanità altovicentina si è tagliato su tutto e soprattutto sul personale. Ormai tra reparti che rischiano il collasso, liste di attesa vergognose e promesse di venire richiamati che poi non vengono mantenute, all’ospedale c’è perfino chi invita i pazienti a rivolgersi al privato. A fine luglio di quest’anno mancavano 65 medici su un organico di 234 è stata la denuncia degli organizzatori -. È vero che la carenza di medici è un problema nazionale, ma Santorso soffre più che altrove: mancano gli investimenti». Ed ora si attende una reazione da parte dei vertici regionali.
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