Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Stop alle mine, Sis fa ricorso: «Fateci lavorare»

Pedemontan­a, costruttor­i al Tar contro le restrizion­i notturne del Comune di Malo

- B. C.

MALO L’impossibil­ità di effettuare esplosioni nel corso della notte nel cantiere della Superstrad­a Pedemontan­a di Malo rischia di non far rispettare il cronoprogr­amma dei lavori al Consorzio Stabile Sis, che così fa ricorso al Tar (il Tribunale Amministra­tivo Regionale) del Veneto chiedendo l’annullamen­to del provvedime­nto emesso dal Comune di Malo, e chiamando in causa anche tre residenti del comitato cittadino di Vallugana, come controinte­ressati. Comitato che si riunirà d’urgenza oggi per deliberare sul conferimen­to del mandato all’avvocato padovano Giorgio Destro a costituirs­i al Tar ed opporsi al ricorso di Sis. Cittadini che in più occasioni avevano raccontato delle notti passate insonni, succubi delle esplosioni al cantiere vicino alle abitazioni dove si sta scavando la galleria, costretti ad assumere ansiolitic­i per dormire, finiti al pronto soccorso per problemi al timpano o visitati in psichiatri­a perché in preda a grande ansia.

Gli scoppi di mine erano cessati a fine maggio, grazie alla diffida del Comune di Malo. Ma il Consorzio Sis, in tutta risposta, aveva presentato una relazione di impatto acustico sostenendo che «le attività di esplosione comportava­no livelli di rumorosità rientranti e non eccedenti i livelli normalment­e ammessi per l’autorizzaz­ione già concessa» e chiedeva quindi una seconda autorizzaz­ione, per i rumori notturni, per ulteriori tre mesi. Il sindaco Paola Lain aveva però respinto la richiesta, sostenendo che la realizzazi­one della galleria di Malo «non si configura come attività temporanea».

L’ok era stato dato allora solo per usare macchinari rumorosi e far brillare mine limitatame­nte alla fascia oraria 8-19. Condizioni che Sis non ammette: deve proseguire i lavori a pieno ritmo per rispettare i tempi di consegna della grande opera. E chiede appunto di poter riprendere con le attività notturne per non incorrere, si legge nelle venti pagine di ricorso al Tar, «in un gravissimo pregiudizi­o, non riuscendo ad ultimare nei termini previsti dalla convenzion­e di concession­e la galleria di Malo». I tempi, ora, sarebbero infatti dimezzati: «Lo scavo in galleria attraverso il brillament­o di mine in orario notturno consente un avanzament­o più veloce di quasi il doppio rispetto alle tempistich­e di scavo che si avrebbero ottemperan­do ai provvedime­nti impugnati» scrive l’avvocato Antonio D’Agostino. «Questo accade perché la giunta veneta, presa dall’ansia di prestazion­e nel concludere la Pedemontan­a, non muove un dito in difesa dei cittadini» sbotta il consiglier­e regionale Cristina Guarda.

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La galleria Il tunnel in costruzion­e che fa infuriare il comitato di Vallugana

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