Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fratelli d’Italia affida le infrastrutture a Cicero
L’ex assessore sarà responsabile provinciale (e «ombra» di Ierardi). «Rucco fu ingiusto»
VICENZA Non un «semplice» tesserato ma, da oggi in poi, sarà il responsabile provinciale alle infrastrutture di Fratelli d’Italia. La nuova vita politica di Claudio Cicero è iniziata ieri, quando l’ex assessore estromesso il 7 ottobre dalla giunta del sindaco Francesco Rucco ha abbracciato il partito della leader nazionale Giorgia Meloni. Un acquisto di peso per Fratelli d’Italia, a cui Cicero - 58 anni e con un passato di 13 tra le fila di Alleanza nazionale - si sarebbe rivolto dopo aver perso «ogni rappresentatività in giunta o in consiglio comunale» e che segna, di fatto, la fine dell’esperienza civica della lista «Cicero a 360 gradi», di cui dal 2008 l’ex assessore ne è stato il maggior rappresentante. «Questo dimostra che siamo una forza che cresce di giorno in giorno - dichiara il coordinatore provinciale Fd’I Vincenzo Forte - e la lunga esperienza di Cicero sul settore viabilità e infrastrutture lo rende prezioso per le proposte che saremo in grado di formulare su questi fronti».
Dunque, si prospetta una situazione in cui lo stesso Cicero potrà presentare all’amministrazione proposte a nome del partito che siede in giunta, tra l’altro, con l’assessore alle Infrastrutture Mattia Ierardi. «Non avrà un ruolo politico ma tecnico» fanno sapere da Fratelli d’Italia. Ma la parte politica c’è, eccome. E ce la mette anzitutto lo stesso Cicero: «Sono stato estromesso in modo indegno dalla giunta - dichiara - e ho deciso di entrare nella forza politica che più si avvicina ai miei ideali di persona di destra».
Con l’occasione, però, la forza politica che siede in maggioranza in Comune ribadisce la propria posizione di «pungolo» nei confronti della giunta Rucco, a partire dal regolamento della Cosap (Canone per l’occupazione del suolo pubblico) che Fd’I ha chiesto di rivedere modificando la «clausola antifascista»: «Ci dispiace di non aver ancora visto una proposta concreta della giunta» è la tesi del partito, mentre da Forte arriva una nuova richiesta: «Il Comune esponga lo striscione per chiedere verità su Bibbiano a fianco di quello che chiede verità per il caso di Giulio Regeni esposto dalle finestre del consiglio comunale».