Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Solo calcio, niente politica: scontro sulla cittadinanza onoraria a «Pablito» Rossi
VICENZA (g.m.c) Niente più riferimenti al passato da imprenditore e nemmeno alla parentesi politica, peraltro brevissima. La proposta di consegnare la cittadinanza onoraria di Vicenza a Paolo Rossi - il Pablito mondiale della nazionale di calcio del 1982 e Pallone d’oro in quello stesso anno - avanza nel suo iter, ma subisce un piccolo maquillage.
Il testo della delibera che approderà in Consiglio a febbraio è stato oggetto di un dicandidatura battito in seno alla commissione Affari Istituzionali, dove è spuntata la richiesta di Ciro Asproso (Coalizione civica) di estromettere dal testo la parte relativa a due esperienze extra-calcistiche di Pablito: la alle elezioni europee del 1999 con Alleanza nazionale (senza essere eletto) e l’attività di Rossi imprenditore edile negli anni Novanta assieme all’ex compagno di squadra Giancarlo Salvi. «Alcune operazioni immobiliari all’epoca non furono ben viste in quartiere Italia - dichiara Asproso - mentre in merito all’attività politica credo sia più opportuno concentrarsi sui meriti sportivi». Quindi via le parti politico-imprenditoriali. Ma non è bastato. Al termine del dibattito, infatti, tre consiglieri di minoranza non si sono espressi sulla delibera, riservandosi di intervenire in Consiglio al momento del voto: «Mi sarei aspettato l’unanimità», chiosa il presidente della commissione, Leonardo De Marzo (Idea Vicenza-Rucco sindaco).
I tagli Hanno riguardato la candidatura con An e la gestione di un’impresa edilizia