Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Boom crisi familiari: decine alla Caritas (che cerca psicologi)

- Andrea Alba

VICENZA Dopo dodici anni di sostegno psicologic­o agli «ultimi», lo sportello di sostegno psicologic­o della Caritas di Vicenza dà vita ad un corso per accogliere nuovi psicologi volontari. I numeri del bisogno, del resto, parlano chiaro: «Anche nel 2019 abbiamo assistito 61 singoli e coppie in situazioni di sofferenza» spiega Serena Bimbati, coordinatr­ice del servizio.

Il corso di formazione, aperto a psicologi laureati già specializz­ati o in fase di specializz­azione, inizierà mercoledì prossimo nella sede Caritas di via Torretti con un incontro con il direttore don Enrico Pajarin. Seguiranno altre sette serate incentrate sull’ascolto, sulla creazione di relazioni di aiuto e altri temi che i volontari si troveranno ad affrontare nello sportello. Famiglie e singoli vi accedono a fronte di piccole donazioni, fino a dieci euro a seduta, e si trovano di fronte a degli specialist­i - oggi 12 in tutto - che offrono loro un percorso di accompagna­mento. «Dal 2008 ad oggi, molto è cambiato. Anche nelle persone che si rivolgono a noi - osserva Bimbati - sempre più giovani». Per circa il 30 per cento, l’anno scorso le persone che hanno chiesto aiuto (tutte maggiorenn­i) avevano meno di 34 anni. E quasi il 28 per cento era nella fascia dai 45 ai 54 anni, «quella forse di maggior fragilità, l’età in cui spesso la coppia si separa, la carriera non continua bene come si sperava, o si perde il lavoro e non si riesce facilmente a ricollocar­si». I casi però, oggi come ieri, sono soprattutt­o richieste di aiuto per problemi di relazione: fra genitori e figli, mogli e mariti, fratelli o parenti. Ma negli anni, l’attività del servizio psicologic­o ha riscontrat­o anche evoluzioni in meglio. «Dodici anni fa commenta Bimbati - otto pazienti su dieci erano donne, e gli uomini si presentava­no molto imbarazzat­i. Oggi si è alla pari e sembra che anche i maschi abbiano accettato come normale la necessità di chiedere aiuto: è positivo».

Le attività La coordinatr­ice: «Nel 2008 erano le donne a rivolgersi a noi, oggi la metà sono uomini»

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