Aritmie, in servizio la macchina hi-tech che sistema il cuore

ARZIGNANO Una macchina per «mappare» in modo preciso il cuore umano e scoprire il punto esatto che provocano le aritmie cardiache, così da poter intervenire meglio. È la nuova dotazione dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano: un’apparecchiatura all’avanguardia, che permetterà un’assoluta precisione negli interventi con un investimento da parte dell’Usl 8 di circa

300 mila euro l’anno. L’incidenza delle aritmie cardiache cresce con l’avanzare dell’età: ne soffre il 4,8 per cento degli anziani tra i 70 e i

79 anni e oltre il 15-20 per cento tra gli 80 e gli 89 anni. Nel 2019 all’ospedale di Arzignano sono state 22 le sedute di «ablazione» con tecnica tradizionale. La patologia consiste in una «perdita di battiti», o al contrario di un loro intensificarsi, improvviso e senza motivo apparente. L’irregolarità è pericolosa e se trascurata può avere conseguenze che vanno dalla perdita di sensi alla morte. Le terapie prevedono l’uso di farmaci oppure l’ablazione, cioè la distruzione tramite una radiofrequenza del punto del muscolo cardiaco che provoca l’aritmia. Ma per farlo bisogna, appunto, individuare con precisione dove intervenire. «Con la tecnica tradizionale - osserva il primario di Arzignano Cosimo Perrone questo avveniva mediante l’impiego della radioscopia che guidava la posizione degli elettrocateteri. La nuova tecnologia di mappaggio elettroanatomico Carto consente la ricostruzione tridimensionale delle cavità cardiache in tempo reale, permette una riduzione dell’impiego di raggi e visualizza con maggior precisione le sedi di ablazione. Con una riduzione dei rischi». La nuova dotazione consentirà di aumentare di molto anche il numero di trattamenti ad Arzignano. «Ci attrezziamo - conclude il dg Giovanni Pavesi - per rispondere anche in termini qualitativi all’incremento della domanda assistenziale per questa patologia».

Casi in aumento Il dispositivo consente di agire con più efficacia e di utilizzare meno raggi