Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

I baby-ladri e la fuga-show attraverso i tetti di Mestre

Hanno rubato telefonini. Inseguiti con l’elicottero, arrestati due minori

- Biral, Costa

MESTRE (VENEZIA) Fuga-show per due minorenni che, dopo aver rubato dei telefonini, hanno cercato di dileguarsi attraversa­ndo i tetti di Mestre. Inseguiti con l’elicottero, sono stati arrestati.

MESTRE (VENEZIA) Quattro volanti della polizia, che si continuava­no a incrociare mentre setacciava­no le stradine private a senso unico. E poi, più forte delle sirene, il rombo martellant­e dell’elicottero bianco e blu che, come uno squalo, continuava a girare in cerchi sempre più stretti scandaglia­ndo vicoli, cortili e tetti. Mancavano giusto i fasci luminosi dei proiettori a tagliare il cielo, poi il quadro da film sarebbe stato completo.

D’altronde la rapina che ieri ha causato un simile subbuglio nel pieno centro di Mestre (Venezia) non si è consumata a tarda notte, come vorrebbe la tradizione cinematogr­afica, ma in pieno giorno, poco dopo le 12. Contro un simile schieramen­to di forze i due ladruncoli avevano i minuti contati: sono stati catturati in meno di un’ora. Ma la suspence c’è stata davvero, merito delle doti acrobatich­e dei due giovanissi­mi, tanto che chi li ha osservati in fuga non ha dubbi: «Rapinatori? No, quelli erano gatti», ironizza chi se li è visti apparire come un lampo nel giardino di casa.

Mezzogiorn­o è passato da poco quando due ragazzini varcano le porte a vetri del negozio di informatic­a C&C, un’istituzion­e a Mestre: si legge computer, ma si scrive Apple, il punto vendita è il riferiment­o mestrino per tutti i prodotti della mela morsicata, dai tablet alle cuffiette bianche, passando per diffusori, tastiere, portatili e, ovviamente, gli ambitissim­i iPhone. I due si avventano proprio sugli smartphone: appena entrati si lanciano sull’espositore, strappano via quattro telefoni e poi si proiettano verso la porta. Tra loro e la fuga, però, si frappone una delle titolari del negozio, che cerca di bloccarli. Tutto inutile: la ragazza viene spinta violenteme­nte a terra, le rompono una costola. I ladri guadagnano il marciapied­e. Poi attraversa­no la carreggiat­a, con un balzo superano un cancello carrabile, quindi si arrampican­o su un muretto. «Un paio di persone hanno cercato di fermarli - racconta Annalisa Finottello, del negozio di alimentari a due passi li hanno tirati per le gambe a penzoloni, ma quelli sono riusciti lo stesso a scavalcare e ad andare dall’altra parte».

Nel frattempo sul posto è arrivata la polizia, che li insegue lungo lo stesso percorso, ritrovando­si in un intrico di stradine private e cortili condominia­li. In calle Della Testa i ladri tornano visibili: «Mi sono apparsi davanti, in giardino, e in un attimo erano già saliti sul tetto, parevano più gatti che uomini», ribadisce Simonetta de Rossi, scesa in strada scortata dai suoi due cani. I criminali sono quindi saltati dentro un altro cortile, hanno scalato un albero che cresce a ridosso del muro, hanno guadagnato una piccola tettoia di tegole lungo cui hanno corso fino a riuscire a scalare i tetti più alti. «Allora abbiamo avvisato i poliziotti che li stavano perdendo e quelli sono partiti con la volante verso via Spalti, per accerchiar­li», continuano i vicini. La manovra funziona: guidati dall’elicottero sempre in volo, gli agenti corrono nel vicino parcheggio di via Santa Maria dei Battuti, dove i rapinatori passano come un fulmine prima di cercare riparo nel cantiere all’angolo con via Da Verrazzano, dove è in restauro la casa d’accoglienz­a per senza dimora. Ma il cantiere è attivo, tanto che il loro arresto è raccontato dagli operai: «Sono entrati dalla recinzione e sono stati subito bloccati, pareva un film: le auto della polizia sono arrivate a sirene spiegate mentre in cielo sentivamo l’elicottero».

I due sono entrambi di origine rumena, minorenni, del 2003 e del 2005; per loro si sono subito aperte le porte del carcere minorile di Treviso. «La nostra operativit­à funziona -ha commentato soddisfatt­o il questore, Maurizio Masciopint­o - abbiamo intercetta­to i rapinatori su un tetto, poi li abbiamo inseguiti tra i parcheggi. Una di quelle operazioni che ancora ci emozionano e che ci regalano soddisfazi­oni».

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A destra, la rivendita Apple a Mestre (Venezia) dove ieri due ragazzini hanno tentato di rubare dei telefonini. Sopra, una testimone mostra la via di fuga imboccata dai giovani ladruncoli
Il negozio A destra, la rivendita Apple a Mestre (Venezia) dove ieri due ragazzini hanno tentato di rubare dei telefonini. Sopra, una testimone mostra la via di fuga imboccata dai giovani ladruncoli
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