Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pedemontana, una voragine a due passi da casa
Cornedo, cedimenti continui: la battaglia per i risarcimenti
CORNEDO (VICENZA) Braccio di ferro fra i fratelli Zaupa di Cornedo, nel Vicentino, e Sis che costruisce la Pedemontana. Accanto a casa si aprono voragini anche di 25 metri. E una galleria passerà a 17 metri da casa loro. L’azienda propone di pagar loro un albergo per i 6 mesi di cantieri.
CORNEDO (VICENZA) Quella bifamiliare costruita con tanti sacrifici per i fratelli Silvano e Florindo Zaupa non è più un porto sicuro. Ora che gli scavi per la costruzione della Pedemontana Veneta avanzano nella loro direzione, in contrada Cracchi a Cornedo Vicentino, ora che avvallamenti e cedimenti nel terreno si sono trasformati in voragini - la più grande, di 12 metri di profondità e 25 di ampiezza, apertasi a novembre, è a soli duecento metri da casa loro - i due più che sessantenni e le loro mogli sono preoccupati.
Ancor più da novembre, quando hanno appreso «dalla documentazione fornita da Sis che la galleria passerà al di sotto delle loro proprietà». Esattamente «a 17 metri dalla loro casa e per almeno un terzo» precisa l’avvocato Giorgio Destro che tutela gli Zaupa e che si chiede «se sul piano campagna ci sono simili cedimenti cosa succederà quando il tracciato arriverà sotto la casa?». Il legale patavino ha già portato le carte in tribunale a Vicenza, lamentando danni per 750mila euro e chiedendo lo stop ai lavori visto che da una perizia tecnica commissionata emerge che «le opere di costruzione di una galleria nel sottoterra degli immobili di proprietà comportano il rischio di crollo degli stessi con evidente pericolo per i loro occupanti».
In extremis, il legale che sollecita una perizia sulla tenuta del terreno, ha chiesto che se mai il giudice dovesse autorizzare la continuazione degli scavi questo avvenga solo previo versamento di una cauzione di 750mila euro. Ma l’udienza fissata per febbraio potrebbe anche non tenersi: ieri pomeriggio l’ingegnere Pasquale Dolgetta di Sis assieme a due tecnici ha incontrato gli Zaupa e Destro. A quanto trapelato è stato proposto agli Zaupa di allontanarsi per sei mesi, il tempo di ultimare i lavori della galleria Malo-Castelgomberto. La proposta è stata rifiutata. E per questo si è aperta una trattativa che potrebbe vertere sull’acquisto tout court della casa. A dare risalto a quanto accade a Cornedo - dove a detta di Spv «è tutto sotto controllo» - è la consigliera regionale Cristina Guarda (del gruppo consiliare CpV) che si è mossa con un’interrogazione alla giunta del Veneto e al presidente Luca Zaia e un esposto al ministero dell’Ambiente sollevando «perplessità sulla gestione del cantiere e sulle tecniche di scavo che risulterebbero inadeguate alla qualità del terreno», riferendo della seconda voragine apertasi nell’«area sottoposta a vincolo paesaggistico». Per Guarda «chi ha case ed attività a Cornedo vive ore di ansia, sono lasciati soli dall’amministrazione regionale che non li sta ascoltando. Ritengo urgente - dice - aprire un tavolo di confronto tra la Regione e la popolazione per capire il perché di questi danni e sapere se siano previste azioni in tutela delle famiglie, per i danni che appaiono ormai inevitabili». Altro caso quello delle famiglie di Vallugana di Malo che respirano polveri e convivono con rumori continui del cantiere di Spv (anche se le esplosioni dovrebbero smettere pure di giorno): scatta la prima (di 14) richiesta danni a Sis «per malesseri e problemi di natura neurologica accertati dai medici».