Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Venezia, ritmi dal mondo con Etnoborder
A Venezia dall’1 febbraio concerti diffusi in tutta la città, dalle Sale Apollinee al Fondaco dei Tedeschi e Palazzo Grimani. «Andrete verso orizzonti lontani»
«La bellezza della contaminazione, geografica e temporale, anima Etnoborder, una rassegna nata per esplorare nuove sonorità spesso interpretate da antichi strumenti e da musicisti che da secolari tradizioni generano una musica nuova e suggestiva, senza confini, eppure così radicata». Il diretto artistico Giuseppe Mormile presenta così la rassegna che mette in scena la musica etnica contemporanea che abiterà alcuni fra i luoghi più belli di Venezia, come le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il T Fondaco dei Tedeschi e Palazzo Grimani, dal primo febbraio all’11 aprile (info www.venetojazz.com). «Il suonatore di zarb Kevin Seddiki con la commovente voce di Maria Simoglou, l’inedito avant-folk del liutista cretese George Xylouris con l’australiano batterista Jim White – continua Mormile - i ritmi della cobza suonata dalla moldava Violeta Grecu, le sonorità africane del percussionista e polistrumentista Dudù Kouaté e la Cuba contemporanea della cantante e chitarrista Sorah Rionda, sono tutte proposte di confine, destinate ad accompagnare il pubblico in orizzonti lontani». Il primo appuntamento (1 febbraio, ore 19.30), vedrà in scena proprie alla Sale Apollinee il trio Kymata con la cantante Maria Simoglou, nata a Salonicco ma di residenza marsigliese, già accanto ad artisti come Ross Daly, Stelios Petrakis, Efren Lopez e Bijan Chemirani. Accanto a lei il chitarrista e suonatore di zarb Kevin Seddiki, il bandoneonista argentino Dino Saluzzi, il percussionista iraniano Bijan Chemirani, il violinista italiano Paolo Pandolfo e la violinista francese Sarah Dayan. Il trio è capace di esplorare la musica tradizionale greca e rumena proponendo composizioni originali, sempre alla ricerca di unità del suono.
Il T Fondaco dei Tedeschi ospiterà il 6 febbraio (ore 19.30, ingresso libero su prenotazione) Xylouris White, il
pirotecnico duo composto dal liutista cretese George Xylouris (figlio del cantante e suonatore di lira Psarandonis) e dall’australiano Jim White, batterista dei Dirty Three e collaboratore di Cat Power, Bill Callahan, Pj Harvey, Bonnie Prince Billy e Daniel Blumberg. L’unione di questi due talenti genera un avant-folk che porta nuova linfa e conferisce nuove forme alla tradizione. A Venezia presenteranno The sisypheans, quarto disco in studio.
Gli altri tre appuntamenti della rassegna saranno ospitati a Palazzo Grimani iniziando l’8 febbraio (ore 17), con Violeta Grecu, una delle più importanti artiste moldave, capace di suonare il piano, la cobza (strumento a corde di origine popolare), il mandolino e la fisarmonica, oltre ad essere esperta di danza tradizionale dei paesi dell’Est Europa. Il 20 marzo (ore 17), il percussionista e polistrumentista senegalese Dudù Kouaté, accompagnato dal veneziano Alvise Seggi, presenterà «Africation», un viaggio introspettivo e intimo sul mondo e sull’Africa creato dal suono del liuto berbero (xalam) e dal djembè, fino agli strumenti a fiato tradizionali africani e al didgeridoo australiano.A chiudere Etnoborder, l’11 aprile (ore 17), sarà il trio di Sorah Rionda, musicista, cantante, compositrice, arrangiatrice, gaitera e ballerina, con un’intensa attività a Cuba e in tutta Europa con importanti nomi della world music e della scena folk jazz internazionale.