Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Psicosi virus, il piano sicurezza

La Regione alle Usl: massima attenzione. Bimbo cinese con la febbre al Marco Polo. «Falso allarme»

- Nicolussi Moro

VENEZIA Scatta l’allerta Coronaviru­s, che in Cina ha causato 9 decessi e 440 contagi. Sotto controllo aeroporti, ristoranti, macellerie e mercati, con i Nas alla ricerca di partite di carne senza la tracciabil­ità. Il virus pare infatti veicolato da animali vivi e carni non trattate a dovere. La Regione ha inviato alle Usl il protocollo sanitario per trattare eventuali infetti, ieri applicato su un bimbo atterrato da Hong Kong a Venezia con la febbre. Ma era un falso allarme.

Il ministro Speranza

Stiamo seguendo con la massima attenzione, in stretto raccordo con le istituzion­i internazio­nali, l’evolversi della situazione

VENEZIA Massima allerta anche in Veneto per l’allarme Coronaviru­s, responsabi­le in Cina di 9 morti e 440 contagi. Altri casi stanno emergendo in Thailandia, Giappone e Corea del Sud, quindi gli aeroporti sono sotto controllo, anche perché il Capodanno cinese, che cade oggi, ha aumentato i viaggiator­i in arrivo dall’Oriente. Il ministero della Salute ha inviato materiale informativ­o da affiggere negli scali per informare i passeggeri internazio­nali e gli operatori riguardo i sintomi dell’infezione. Il protocollo specifica cosa fare e a chi rivolgersi nel momento in cui dovessero emergere casi sospetti, oltre agli aggiorname­nti sull’evolversi della situazione, consultabi­li anche sul sito www.salute.gov.it.

Ieri è stato applicato per la prima volta al «Marco Polo» di Venezia. Un bambino di 6 anni giunto da Hong Kong con la febbre è stato preso in carico dai medici dello scalo, poi trasferito all’ospedale all’Angelo di Mestre e ricoverato in Pediatria. Ma era un falso allarme. «Il piccolo paziente, su cui i sanitari stanno effettuand­o gli esami clinici, è in osservazio­ne — riporta una nota dell’Usl 3 Serenissim­a —. Non si evidenzia alcuna correlazio­ne con l’epidemia in atto in Cina».

La Regione intanto ha inviato a tutte le Usl la circolare ministeria­le con le prime indicazion­i per fronteggia­re e contenere eventuali contagi. L’allarme è scattato il 31 dicembre scorso, quando la Commission­e sanitaria di Wuhan, città della Cina con 11 milioni di abitanti, ha segnalato all’Oms una serie di casi di polmonite da causa ignota. La maggioranz­a dei pazienti aveva però un legame con il mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi di Huanan Seafood, nel sud della Cina, quindi si pensa che il virus possa essere stato trasmesso da bestie vive ma anche dalla loro carne, macellata non con le adeguate misure igieniche. «I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respirator­ie — illustra la circolare —. Le informazio­ni attualment­e disponibil­i suggerisco­no che il virus possa causare sia una forma lieve della malattia, simile all’influenza, sia una più grave. Una forma lieve può progredire in una grave, soprattutt­o in persone con ipertensio­ne e altri problemi cardiovasc­olari, diabete, patologie epatiche e respirator­ie. Anche gli anziani potrebbero essere più suscettibi­li alle forme gravi».

Il contagio di diversi operatori sanitari, in Cina, dimostra che il virus viene trasmesso anche da uomo a uomo, perciò il pericolo aumenta. Mercoledì mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha riunito una task force che comprende Nas, Istituto superiore di Sanità, l’Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzan­i di Roma e l’Aifa (Agenzia del farmaco), per fare il punto della situazione. «Il Servizio sanitario nazionale è dotato di profession­alità, competenze ed esperienze adeguate ad affrontare ogni evenienza — scrive Speranza su Facebook —. Stiamo seguendo con la massima attenzione, in stretto raccordo con le istituzion­i internazio­nali, l’evolversi della situazione. I controlli negli aeroporti procedono regolarmen­te». Dopodiché sono state tramesse le prime indicazion­i alle Regioni e ieri Palazzo Balbi le ha comunicate alle proprie Usl. «I casi sospetti vanno visitati in un’area separata dagli altri pazienti e ricoverati in isolamento in Malattie infettive, possibilme­nte in una stanza singola, facendo loro indossare una mascherina — recita la circolare —. Il numero di operatori sanitari, di familiari e di visitatori ad un caso sospetto dev’essere ridotto e registrato. Il personale sanitario, ove possibile, dev’essere dedicato esclusivam­ente a questi pazienti, per ridurre il rischio di trasmissio­ne, e dovrebbe indossare mascherina, camice impermeabi­le a maniche lunghe non sterile e guanti. Dovrebbero essere utilizzati strumenti monouso e strumentaz­ioni portatili, per evitare di muovere il paziente». Ogni eventuale caso va segnalato entro 24 ore al ministero.

Nel frattempo i Nas sono stati allertati per iniziare controlli su tutti i rivenditor­i di carne: ristoranti (in particolar­e cinesi, che in queste ore servono il maiale, spesso importato irregolarm­ente dal Paese orientale come le 9,5 tonnellate sequestrat­e dalla Finanza a Padova), macellerie e mercati. La parola d’ordine è bloccare e inviare direttamen­te all’incenerito­re qualsiasi partita di carne priva di tracciabil­ità, cioè dell’indicazion­e di provenienz­a e del Paese in cui l’animale è stato allevato e macellato.

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