Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Psicosi virus, il piano sicurezza
La Regione alle Usl: massima attenzione. Bimbo cinese con la febbre al Marco Polo. «Falso allarme»
VENEZIA Scatta l’allerta Coronavirus, che in Cina ha causato 9 decessi e 440 contagi. Sotto controllo aeroporti, ristoranti, macellerie e mercati, con i Nas alla ricerca di partite di carne senza la tracciabilità. Il virus pare infatti veicolato da animali vivi e carni non trattate a dovere. La Regione ha inviato alle Usl il protocollo sanitario per trattare eventuali infetti, ieri applicato su un bimbo atterrato da Hong Kong a Venezia con la febbre. Ma era un falso allarme.
Il ministro Speranza
Stiamo seguendo con la massima attenzione, in stretto raccordo con le istituzioni internazionali, l’evolversi della situazione
VENEZIA Massima allerta anche in Veneto per l’allarme Coronavirus, responsabile in Cina di 9 morti e 440 contagi. Altri casi stanno emergendo in Thailandia, Giappone e Corea del Sud, quindi gli aeroporti sono sotto controllo, anche perché il Capodanno cinese, che cade oggi, ha aumentato i viaggiatori in arrivo dall’Oriente. Il ministero della Salute ha inviato materiale informativo da affiggere negli scali per informare i passeggeri internazionali e gli operatori riguardo i sintomi dell’infezione. Il protocollo specifica cosa fare e a chi rivolgersi nel momento in cui dovessero emergere casi sospetti, oltre agli aggiornamenti sull’evolversi della situazione, consultabili anche sul sito www.salute.gov.it.
Ieri è stato applicato per la prima volta al «Marco Polo» di Venezia. Un bambino di 6 anni giunto da Hong Kong con la febbre è stato preso in carico dai medici dello scalo, poi trasferito all’ospedale all’Angelo di Mestre e ricoverato in Pediatria. Ma era un falso allarme. «Il piccolo paziente, su cui i sanitari stanno effettuando gli esami clinici, è in osservazione — riporta una nota dell’Usl 3 Serenissima —. Non si evidenzia alcuna correlazione con l’epidemia in atto in Cina».
La Regione intanto ha inviato a tutte le Usl la circolare ministeriale con le prime indicazioni per fronteggiare e contenere eventuali contagi. L’allarme è scattato il 31 dicembre scorso, quando la Commissione sanitaria di Wuhan, città della Cina con 11 milioni di abitanti, ha segnalato all’Oms una serie di casi di polmonite da causa ignota. La maggioranza dei pazienti aveva però un legame con il mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi di Huanan Seafood, nel sud della Cina, quindi si pensa che il virus possa essere stato trasmesso da bestie vive ma anche dalla loro carne, macellata non con le adeguate misure igieniche. «I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie — illustra la circolare —. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve della malattia, simile all’influenza, sia una più grave. Una forma lieve può progredire in una grave, soprattutto in persone con ipertensione e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e respiratorie. Anche gli anziani potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi».
Il contagio di diversi operatori sanitari, in Cina, dimostra che il virus viene trasmesso anche da uomo a uomo, perciò il pericolo aumenta. Mercoledì mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha riunito una task force che comprende Nas, Istituto superiore di Sanità, l’Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma e l’Aifa (Agenzia del farmaco), per fare il punto della situazione. «Il Servizio sanitario nazionale è dotato di professionalità, competenze ed esperienze adeguate ad affrontare ogni evenienza — scrive Speranza su Facebook —. Stiamo seguendo con la massima attenzione, in stretto raccordo con le istituzioni internazionali, l’evolversi della situazione. I controlli negli aeroporti procedono regolarmente». Dopodiché sono state tramesse le prime indicazioni alle Regioni e ieri Palazzo Balbi le ha comunicate alle proprie Usl. «I casi sospetti vanno visitati in un’area separata dagli altri pazienti e ricoverati in isolamento in Malattie infettive, possibilmente in una stanza singola, facendo loro indossare una mascherina — recita la circolare —. Il numero di operatori sanitari, di familiari e di visitatori ad un caso sospetto dev’essere ridotto e registrato. Il personale sanitario, ove possibile, dev’essere dedicato esclusivamente a questi pazienti, per ridurre il rischio di trasmissione, e dovrebbe indossare mascherina, camice impermeabile a maniche lunghe non sterile e guanti. Dovrebbero essere utilizzati strumenti monouso e strumentazioni portatili, per evitare di muovere il paziente». Ogni eventuale caso va segnalato entro 24 ore al ministero.
Nel frattempo i Nas sono stati allertati per iniziare controlli su tutti i rivenditori di carne: ristoranti (in particolare cinesi, che in queste ore servono il maiale, spesso importato irregolarmente dal Paese orientale come le 9,5 tonnellate sequestrate dalla Finanza a Padova), macellerie e mercati. La parola d’ordine è bloccare e inviare direttamente all’inceneritore qualsiasi partita di carne priva di tracciabilità, cioè dell’indicazione di provenienza e del Paese in cui l’animale è stato allevato e macellato.