Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Brexit, Berlato torna in Europa «Ma il partito mi vuole a Roma»
VENEZIA Poche parole, accompagnate dalla notifica appena ricevuta da Bruxelles: «Il mio impegno in Europa ricomincia, in difesa della nostra identità e per affermare quei valori e quegli ideali che ci contraddistinguono». Così Sergio Berlato, consigliere regionale e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, ha ufficializzato il suo (annunciato) ritorno nel Parlamento europeo dal primo febbraio, quando - causa Brexit - si libereranno quei seggi finora occupati dai deputati d’Oltremanica. Di conseguenza Berlato lascerà lo scranno di Palazzo Ferro Fini al primo dei non eletti nel 2015, ossia quel Joe Formaggio da pochi mesi riconfermato sindaco di Albettone. Salvo che Formaggio non decida di mantenere la guida del suo Comune. «Aspetto la lettera ufficiale della Regione prima di decidere. Barattare 4 anni da sindaco con 4 settimane in Consiglio regionale esclama Formaggio - potrebbe sembrare assurdo ma sarebbe anche un privilegio. Forse andrò un solo giorno per poi tornare ad Albettone, giusto per togliermi la soddisfazione di essermi seduto in quella sala». L’alternativa sarebbe Paolo Gozzi, ex primo cittadino di Arcugnano.
Per Berlato non si tratta soltanto di un ritorno a Bruxelles (è stato eurodeputato dal 1999 al 2014) ma soprattutto di quello che ritiene «un riscatto». «Sei anni fa - afferma - la mia candidatura con Forza Italia saltò a poche ore dalla presentazione delle liste. Furono i “ladroni del Mose” a premere su Berlusconi perché restassi fuori. Dopo qualche settimana buona parte di loro finì in galera, io mi candidati alle Regionali con Fratelli d’Italia e risultai il più votato, con le mie 10.430 preferenze». Berlato, inoltre, rivendica il suo «presenzialismo» alle sedute parlamentari («il 94% in Europa e il 99,5% in Regione: sono stato assente un solo giorno») come pure l’aumento di consensi veneti di Fratelli
d’Italia («dall’1,5% delle Politiche del 2013 al 6,9 delle ultime Europee, ed ho scommesso che supereremo il 10»). Ma la sua permanenza in Europa potrebbe essere solo temporanea: qualora il governo Conte cadesse e in Italia si tornasse alle urne, infatti, «mi è stato chiesto - sostiene - di mettermi a disposizione del partito per incarichi a Roma». Un ministero nell’eventuale governo a trazione Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia? «Prematuro parlarne».
In attesa di sviluppi Berlato intende occuparsi delle questioni «che seguo dal 1999: agricoltura, ambiente, sanità e sicurezza alimentare». «Sono i temi - spiega - sui quali mi impegnerò anche per il Veneto, oltre al sostegno della nostra economia. Del resto, sono sempre di più gli imprenditori che trovano in Fratelli d’Italia un riferimento».