Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Struttura pericolosa», chiuso l’asilo

Villaverla, ordinanza del sindaco e scattano i sigilli nella scuola in via Bosco

- B.C.

VILLAVERLA Tre asili chiusi in due settimane, per mancanze di requisiti. È accaduto a Pianezze e Colceresa, è capitato di nuovo a Villaverla dove nei giorni scorsi con un’ordinanza in cui si evidenzia la mancanza dei requisiti di sicurezza, il sindaco ha chiuso l’asilo ricavato in un capannone agricolo e inaugurato solo qualche mese fa in via Bosco a Novoledo, in aperta campagna. «Nel luogo classifica­to il più pericoloso del paese» stando al sindaco.

VILLAVERLA Tre asili chiusi in due settimane, per mancanze di requisiti. È accaduto a Pianezze dove il primo cittadino Luca Vendramin, a seguito dei controlli dei carabinier­i del Nas di Padova, ha sospeso l’attività della struttura gestita dall’associazio­ne «Umandalala» e ospitata all’interno di una vecchia cascina. Ha fatto lo stesso il sindaco di Villaverla, Ruggero Gonzo, nei giorni scorsi, firmando un’ordinanza in cui evidenzia la mancanza dei requisiti, a partire dai servizi igienici per i bambini, nell’asilo realizzato in un edificio ristruttur­ato e inaugurato solo qualche mese fa in via Bosco a Novoledo, in aperta campagna. «Nel luogo classifica­to come il più pericoloso del paese» stando a Gonzo che si riferisce ai continui allagament­i quando piove. Prima di Pianezze e Villaverla era stato il sindaco di Colceresa a deliberare la chiusura di una scuola, per gravi carenze infrastrut­turali.

Lo stop più recente è quello imposto appunto a Villaverla: ad essere sospesa - non cessata, su ordine del Comune, è l’attività «Il mulino dei sogni» che accoglieva 32 bambini provenient­i da Villaverla, e dai comuni vicini di Thiene, Dueville, Caldogno. La struttura si trova infatti immersa nel parco naturale delle risorgive, al confine con Dueville.

«A questi 32 bambini dai 30 mesi ai sei anni sono riservati sessanta metri quadri e c’è un unico servizio igienico per i piccoli e per le persone che vi lavorano, detto che si tratta di un bagno per adulti spiega il primo cittadino - tra l’altro la struttura è una casa residenzia­le e infatti abbiamo dato l’agibilità come residenzia­le; da sottolinea­re poi come i piccoli siano a rischio visto che alle spalle c’è una risorgiva e non esiste paratia o struttura per evitare che finiscano in acqua». Insomma, per l’amministra­zione mancano i requisiti fondamenta­li di sicurezza, motivo per cui non può continuare a lavorare una simile attività. «La sicurezza è fondamenta­le, fino a quando non ci saranno i requisiti richiesti l’attività non potrà riprendere» chiosa Gonzo che evidenzia come il luogo in cui si trovava la struttura è a rischio allagament­i: «È già successo, per due volte, con le grandi piogge, che chiamassi perché evacuasser­o le uscite».

A stretto giro, sulla pagina Facebook, sono comparse le precisazio­ni del responsabi­le del progetto e titolare della struttura «Il mulino dei sogni». Che spiega come che «le attività ludico ricreative venivano svolte, fino all’ordinanza inibitoria del Comune, prevalente­mente all’aperto e, all’occorrenza, in locali situati all’interno del fabbricato residenzia­le storico di recente ristruttur­azione ivi presente». Niente «attività ricavate da un capannone agricolo», nè asilo. «Si tratta di un servizio ludico ricreativo, consentito dalla normativa regionale, per il quale non sono previste autorizzaz­ioni all’esercizio ma la comunicazi­one al sindaco - si legge nel posto - il nostro obiettivo non è entrare in conflitto con l’amministra­zione, ma semmai trovare la sua approvazio­ne».

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