Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Un mini-Mose per salvare Piazza San Marco
Anche con le dighe mobili l’area marciana potrebbe essere sommersa, pronto il nuovo piano
VENEZIA Il «parto» non è stato facile, visto che quando l’allora provveditore alle opere pubbliche Roberto Linetti affidò al Consorzio Venezia Nuova la progettazione era il luglio del 2017, anche se poi la vera e propria firma avvenne a novembre. Ora, due anni e tante verifiche dopo, compresa la famosa «Tac» del sottosuolo, il piano per impermeabilizzare piazza San Marco è pronto. Il progetto definitivo, curato dalle imprese Kostruttiva (che ha messo in campo la cooperativa consorziata Mate Engineering) e Thetis, con la consulenza dell’Università di Padova e dello Iuav, è stato consegnato nei giorni scorsi al Consorzio, che dovrà valutarlo ed eventualmente chiedere delle integrazioni. Poi spetterà al Provveditorato stabilire il da farsi: l’ipotesi più probabile è che venga bandito un appalto integrato, che metta insieme progettazione esecutiva e lavori.
Ci vorranno probabilmente ancora tre anni prima che anche piazza San Marco possa essere protetta dalle maree medio-basse. Proprio ora che, a quasi 17 anni dalla posa della prima pietra, pare che finalmente il Mose possa iniziare a funzionare – con sollevamenti di emergenza già da luglio in caso di acque alte eccezionali, oltre i 140 centimetri – resta infatti un paradosso sul «cuore» storico e artistico di Venezia. Il sistema delle dighe mobili è stato infatti progettato per chiudersi, a regime, con una previsione di 110 centimetri di acqua alta, ma così la piazza continuerebbe a inondarsi con maree inferiori, visto che il livello della pavimentazione è intorno agli 85-90 centimetri. L’acqua infatti penetra dai cunicoli sotterranei e dai tombini, prima ancora che dal bacino di San Marco, dove le rive sono state alzate ancora anni fa a un’altezza proprio di 110 centimetri. Ecco dunque che, fin dai tempi in cui alla guida del Cvn c’era Giovanni Mazzacurati, si era pensato a un maxi-progetto, che prevedeva l’inserimento di una sorta di enorme guaina sotto tutta la piazza, a un costo allora stimato di oltre 50 milioni di euro. Linetti aveva recuperato l’idea, con la speranza di spendere meno della metà, ma ora che il progetto è stato definito il preventivo si aggira intorno ai 35 milioni. Anche perché è evidente che piazza San Marco non è un luogo qualunque e il cantiere dovrà essere suddiviso in tanti micro-lotti. E si è deciso di impermeabilizzare non solo la piazza, ma l’intera insula di San Marco, fino a palazzo Ducale, il ponte della Zecca, il bacino Orseolo e così via. Proprio per questo è stata necessaria la «Tac».