Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La storia di Perlasca diventa una graphic novel
Da La banalità del bene, scritto da Enrico Deaglio nel 1991 (Feltrinelli), la storia di Giorgio Perlasca è stata raccontata in una serie di saggi, in un documentario e perfino in una fiction televisiva. Ora, grazie alla casa editrice BeccoGiallo, la vicenda del commerciante di carni padovano che, a Budapest nel 1944, si finse Console generale spagnolo salvando dalle deportazioni naziste cinquemila ebrei ungheresi, diventa una graphic novel intitolata, semplicemente, Perlasca (BeccoGiallo, 2020, 18 euro). In libreria contestualmente alla Giornata della Memoria, il fumetto realizzato dalla padovana
Becco Giallo in collaborazione con la Fondazione Giorgio Perlasca, vede come autore della sceneggiatura Matteo Mastragostino e dei disegni, colorati a mezzatinta, Armando «Miron» Polacco. «Perché l’ha fatto, è la domanda che Enrico Deaglio, autore del primo libro che racconta la sua vicenda, fece a mio padre in una lunga intervista – scrive nella prefazione al volume Franco Perlasca, figlio del “Giusto tra le Nazioni” - la risposta fu semplice, e la troverete anche dentro questo volume, che narra una storia affascinante e incredibile allo stesso tempo, quella di Giorgio Perlasca». Il fumetto, con un l’attenzione di un saggio storico e la capacità visiva unica del media, racconta la storia di un uomo qualunque, «un commerciante di bestiame senza potere, ma dotato di grande fantasia e umanità, che s’inventa un ruolo non suo» riuscendo a salvare da morte sicura migliaia di ungheresi di religione ebraica. Il volume è impreziosito da un’approfondita cronologia della vita di Perlasca, da una dettagliata successione degli eventi di Budapest dal 14 marzo del 1944 al 29 maggio del 1945 (giorno in cui il commerciante padovano lasciò la città), dal disegno di una cartina della capitale in cui si possono visualizzare i posti narrati dalla storia e da una serie di ritratti e biografie dei personaggi che la attraversano.
«Per raccontare le vicende di Perlasca ho scelto l’unica strada possibile, quella della documentazione più rigorosa – precisa lo sceneggiatore Matteo Mastragostino, già autore della graphic novel Primo
Levi, edita da BeccoGiallo - ho letto libri, articoli di giornale, visionato decine di video e mi sono affidato a chi si è fatto portatore di quella memoria in Italia e nel mondo, il figlio Franco e la nuora Luciana, responsabili della Fondazione Giorgio Perlasca». «Tutto quello che leggerete in questo volume – assicura l’autore ogni parola, ogni pagina, è stata da loro visionata e approvata».